In tema di interpelli, il Decreto Correttivo IRPEF-IRES propone il concetto di pagamento di un contributo, già previsto dal precedente D.Lgs. 219/2023, vincolando il versamento del contributo a fattispecie “particolarmente complesse”, con criteri e importi demandati a un regolamento MEF.
Il 20 novembre 2025, il CdM ha approvato in via definitiva il Decreto Correttivo che prevede novità per IRPEF, IRES, fiscalità internazionale, successioni, donazioni e registro e che modifica lo Statuto del Contribuente e alcuni Testi Unici. Approvato anche lo schema di Decreto su Terzo Settore, crisi d'impresa e imposta sul valore aggiunto che proroga al 2036 le norme IVA per gli ETS.
La sentenza CEDU Italgomme introduce obblighi motivazionali più stringenti per gli accessi fiscali recepiti dall'art. 12 Statuto del Contribuente. Le nuove regole rafforzano le garanzie per i contribuenti, ma restano aperti interrogativi su retroattività e inutilizzabilità delle prove. I commercialisti con un Documento di ricerca analizzano opportunità e criticità operative.
Ogni accesso fiscale deve essere motivato con chiarezza, come stabilito dal nuovo art. 12 dello Statuto del Contribuente dopo la sentenza Italgomme. A tal proposito, il CNDCEC e la FNC hanno pubblicato un documento di ricerca su “Le verifiche fiscali all’indomani della sentenza “Italgomme”: il nuovo articolo 12 dello statuto del contribuente”.
redazione Memento
La donazione della nuda proprietà della quota di maggioranza, con contestuale trasferimento dei diritti di voto di controllo ai figli, è esente da imposta secondo l'art. 3, c. 4-ter, TUS, se il controllo è mantenuto per almeno 5 anni (Risp. AE 27 ottobre 2025 n. 271).
redazione Memento
Un documento di CNDCEC e FNC offre un riepilogo del quadro normativo e degli orientamenti giurisprudenziali antecedenti alla riforma fiscale e illustra criticità e soluzioni in tema di contraddittorio anticipato nell’accertamento tributario.
redazione Memento
L'imponibilità ai fini ICI dei terreni edificabili sorge con la semplice adozione dello strumento urbanistico, a prescindere dagli atti attuativi. Inoltre, non sussiste obbligo dichiarativo a carico del contribuente se il Comune, autore della pianificazione, è già a conoscenza della variazione (Cass. 7 ottobre 2025 n. 26921).
Se il credito è sorto e rimasto sempre in capo al socio non residente, la rinuncia non genera sopravvenienze imponibili per la partecipata italiana. Questo vale anche senza attestazione del valore fiscale da parte del socio estero, secondo il comma 4-bis dell'art. 88 TUIR (Norma di comportamento AIDC 9 ottobre 2025 n. 232).
Nelle reti d'impresa non è ammessa la compensazione tra crediti fiscali di un retista e debiti di un altro. L'Agenzia delle Entrate chiarisce rischi e sanzioni per chi viola il divieto, anche in presenza di accordi interni (Risp. AE 17 settembre 2025 n. 246).
La Cassazione ribadisce il divieto assoluto di compensazione dei debiti fiscali attraverso crediti d'imposta di un soggetto terzo accollante, chiarendo il perimetro delle condotte lecite e fornendo indicazioni sulla rilevanza penale di tale pratica (Cass. 2 settembre 2025 n. 30098).
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