
mercoledì 12/11/2025 • 12:00
Ogni accesso fiscale deve essere motivato con chiarezza, come stabilito dal nuovo art. 12 dello Statuto del Contribuente dopo la sentenza Italgomme. A tal proposito, il CNDCEC e la FNC hanno pubblicato un documento di ricerca su “Le verifiche fiscali all’indomani della sentenza “Italgomme”: il nuovo articolo 12 dello statuto del contribuente”.
redazione Memento
Il nuovo articolo 12 dello Statuto del Contribuente rivoluziona le modalità delle verifiche fiscali. Dal 3 agosto 2025, tutti gli atti di autorizzazione e i verbali di accesso nei locali destinati all'esercizio di attività commerciali, artistiche e professionali devono essere espressamente e adeguatamente motivati. Le ragioni e le circostanze che giustificano l'accesso dovranno essere comunicate in modo chiaro e trasparente fin dall'inizio al contribuente.
Il 12 novembre 2025, il CNDCEC e la FNC hanno pubblicato un documento di ricerca su “Le verifiche fiscali all’indomani della sentenza “Italgomme”: il nuovo articolo 12 dello statuto del contribuente”, con lo scopo di analizzare la novità normativa, muovendo dai principi enunciati nella sentenza della CEDU, per finire alle ricadute di ordine pratico.
Questa novità normativa nasce dal recepimento delle indicazioni della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che nella sentenza Italgomme ha sollecitato l'Italia ad adottare tutte le misure necessarie affinché accessi, ispezioni e verifiche fiscali siano supportati da una motivazione concreta e verificabile. Il nuovo articolo 12 si concentra sulla necessità di indicare i presupposti di fatto che hanno determinato l'attività ispettiva, rafforzando la tutela dei diritti dei contribuenti e la trasparenza dell'azione amministrativa.
Sebbene la nuova norma non preveda una sanzione espressa in caso di mancata motivazione, il contribuente potrà contestare l'inutilizzabilità delle prove raccolte in violazione della legge, richiedendo così la tutela dei propri diritti di difesa. Il cambiamento si applica a tutti gli atti e verbali redatti dal 3 agosto 2025 in avanti, ma il dibattito rimane aperto sulla possibilità di estendere questo principio anche alle verifiche antecedenti, in ossequio ai principi della legalità e della tutela dei diritti fondamentali.
La riforma rappresenta un passo decisivo verso una maggiore trasparenza e un rafforzamento delle garanzie per i contribuenti, in linea con le più recenti direttive europee e la giurisprudenza internazionale in materia di diritti umani e procedure fiscali.
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Marco Ligrani
- Dottore commercialista in BariRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

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