martedì 19/07/2022 • 12:22
La terza rata dei fondi del PNRR sembra sempre più lontana in questi giorni in cui il governo è in piena crisi. Gli obiettivi e i traguardi prefissati al 31 dicembre 2022 per ricevere i fondi europei sono 55. In panchina le riforme della giustizia penale e civile, il ddl della concorrenza. Incerto anche il futuro della riforma fiscale.
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La crisi di governo in atto mette a repentaglio il buon fine dei “propositi” del PNRR (Piano Nazionale di Resilienza e Resistenza) fissati per la seconda parte dell'anno. Il Piano che, come sappiamo, si articola in 6 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del Next Generation EU, è stato trasmesso con il nuovo “testo” proprio dal Governo Draghi – oggi in crisi - al Parlamento lo scorso 25 aprile del 2021, per essere ufficialmente inviato qualche giorno dopo alla Commissione Europea.
Il PNRR italiano, come noto, approvato il 22 giugno dalla Commissione UE e il 13 luglio 2021 dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin) è periodicamente verificato, visto che i fondi europei sono erogati in rate semestrali. Pertanto, ogni sei mesi si effettua “la conta” di quali e quanti erano gli obiettivi da raggiungere e quanti sono quelli raggiunti; poiché solo se l'Italia rispetta la tabella di marcia automaticamente arriveranno i fondi dall'Europa.
Il 2022 è cominciato bene, visto che nel primo semestre sono stati raggiunti i 45 obiettivi prefissati e si è potuto richiedere la seconda rata (€ 24 miliardi) dei fondi del PNRR alla Commissione UE; la seconda parte dell'anno preoccupa, vista la crisi di governo in atto. Gli obiettivi da raggiungere sono ben 55 nel secondo semestre 2022, di cui 39 milestone e 16 target, e quasi € 22 miliardi sono previsti a titolo di terza rata dei fondi - come indica il documento di Audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco dello scorso 23 febbraio.
La crisi di governo in atto potrebbe arenare proprio i principali steps da raggiungere nella seconda metà del 2022 e fermi ai blocchi di partenza potrebbero restare decreti attuativi e importanti leggi delega con il rallentamento, in una visione ottimistica, delle riforme della giustizia penale e civile, del ddl della concorrenza, ancora non approvata dal Parlamento. In questo bailamme dei palazzi potrebbe restare poi “in panchina” anche la riforma fiscale, parte delle riforme del PNRR e di diretto interesse per contribuenti e addetti ai lavori, viste le novità in tema di catasto e dual tax.
Fondi “a rate” del PNRR
L'erogazione delle rate del PNRR, cioè dei contributi a fondo perduto e dei prestiti, è subordinata al conseguimento di un certo numero di milestone e target relativi alle varie misure. La Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dello scorso 23 dicembre, illustra il quadro generale del Piano e riporta l'elenco di quali sono gli obiettivi prefissati da raggiugere periodicamente; poiché, come detto, le richieste di pagamento delle singole rate possono essere presentate al massimo due volte l'anno ed entro il 31 dicembre 2026. Una parte dei fondi sono già arrivati, la Commissione UE ha dato l'ok:
- alla prima rata del 31 dicembre 2021;
1° Rata fondi PNRR |
Traguardo |
Fondi |
51 traguardi e obiettivi |
In totale € 24,1 miliardi: pari a un contributo finanziario di € 11,5 miliardi e un prestito di € 12,6 miliardi; da questa cifra va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13 %) già ricevuta dall'Italia. |
- alla seconda rata del 30 giugno 2022;
2° Rata fondi PNRR |
Traguardo |
Fondi |
45 traguardi e obiettivi, di cui 15 Riforme e 30 Investimenti |
In totale € 24,1 miliardi: di cui € 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e € 12,6 miliardi di prestiti; da questa cifra va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13 %) già ricevuta dall'Italia. |
La terza rata è quella legata al raggiungimento dei 55 obiettivi, di cui 39 milestone e 16 target, da conseguire entro la fine del 2022.
Riportiamo di seguito l'infografica con evidenza del numero di traguardi e obiettivi da conseguire e gli importi previsti di contributo finanziario e di prestiti (al netto del prefinanziamento del 13%) per le dieci rate previste dal PNRR.
Obiettivi 2022 del PNRR
Per accedere alle rate stabilite per l'anno 2022 è previsto il conseguimento di 100 traguardi e obiettivi: tra le misure legislative, la cui entrata in vigore è prevista per l'anno in corso, figurano:
- la riforma della carriera degli insegnanti (30 giugno 2022);
- la delega per la riforma del codice degli appalti pubblici (30 giugno 2022);
- l'istituzione di un sistema di formazione di qualità per le scuole (31 dicembre 2022);
- l'istituzione di un sistema di certificazione della parità di genere e dei relativi meccanismi di incentivazione per le imprese (31 dicembre 2022);
- la legge annuale sulla concorrenza 2021 (31 dicembre 2022).
In tema di riforme, la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 sono i principali provvedimenti da mettere a punto nella seconda parte dell'anno, ma certamente proprio il ddl Concorrenza potrebbe arenare in seguito alla crisi di governo.
Per completare il quadro degli interventi di riforma, occorre adottare entro dicembre 2022, anche la riforma della giustizia tributaria che mira a razionalizzare il sistema, attraverso la professionalizzazione dei componenti delle Commissioni tributarie e a ridurre il contenzioso e gli arretrati.
Sempre entro la fine del 2022 occorrerà realizzare alcuni significativi obiettivi quantitativi, tra cui:
Per realizzare gli obiettivi quantitativi occorrerà aggiudicare anche diversi appalti, al MITE, al MITD e al Ministero della Salute, come vedremo in dettagli nel paragrafo successivo.
Obiettivi al 31 dicembre 2022
Il quadro di sintesi degli obiettivi da raggiungere nel secondo semestre 2022 vale a dire entro il 31 dicembre 2022 è illustrato nel sito di “Italia-domani" e precisamente nel documento “PNRR Allegato IV Schede obiettivi quantitativi e qualitativi a dicembre 2022", aggiornato al 23/02/2022 di cui riportiamo uno stralcio con evidenza dei singoli target e milestone da raggiungere distinti per “amministrazione” titolare.
Ecco il quadro degli obiettivi assegnati in campo al MEF:
Ecco il quadro degli obiettivi assegnati in campo al MITE:
Tra gli obiettivi assegnati al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) segnaliamo:
Tra gli obiettivi e traguardi assegnati segnaliamo in campo a:
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