DTA: chiarimenti sulla cessione a terzi dei crediti

Con la risoluzione n. 73/E del 29 dicembre 2025, l'Agenzia delle Entrate interviene a chiarire il regime di circolazione dei crediti d'imposta derivanti dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate (Deferred Tax Assets – DTA) ai sensi dell'art. 44-bis DL 34/2019.

Il punto chiave della nuova presa di posizione riguarda i crediti che, dopo la trasformazione delle DTA, sono stati chiesti a rimborso e successivamente ceduti a terzi ai sensi dell'art. 43-bis DPR 602/73.

L'Agenzia chiarisce che:

• il cessionario di tali crediti non può a sua volta cederli ulteriormente;
• il cessionario non può utilizzare questi crediti in compensazione tramite Mod. F24; 
• l'unica possibilità residua in capo al cessionario è la “monetizzazione” del credito, ossia l'incasso delle somme oggetto di rimborso. 

Su questo punto, l'Amministrazione finanziaria rettifica espressamente quanto affermato nella precedente Risoluzione n. 32/E del 15 maggio 2025, correggendo l'orientamento più permissivo in ordine all'utilizzo e alla circolazione dei crediti acquistati. 

Contestualmente, l'Agenzia tutela l'affidamento dei contribuenti: vengono infatti fatti salvi i comportamenti difformi tenuti fino alla data di pubblicazione della nuova Risoluzione, evitando effetti retroattivi negativi per chi si era legittimamente adeguato ai chiarimenti precedenti.

Si ricorda che il c. 2 dell'art. 44-bis disciplina le modalità di utilizzo dei crediti derivanti dalla trasformazione delle DTA, stabilendo che, a decorrere dalla data di efficacia giuridica della cessione, essi possono: 

• possono essere utilizzati senza limiti di importo in compensazione;
• possono essere ceduti;
• possono essere chiesti a rimborso.

Inoltre:

• i crediti vanno indicati nella dichiarazione dei redditi;
• non concorrono alla formazione del reddito d'impresa né alla base imponibile IRAP.

Fonte: Ris. AE 29 dicembre 2025 n. 73/E