
venerdì 14/11/2025 • 06:00
Entro il 1° dicembre occorre versare la seconda rata dell'imposta sostitutiva per l'assegnazione/cessione agevolata e trasformazione in società semplice, nonché la prima rata per l'estromissione agevolata. Si analizzano requisiti, beni agevolabili e un caso di trasformazione con assegnazione di immobile locato. Si ricorda che il DDL Bilancio 2026 prevede proroghe per tali agevolazioni.
Il 1° dicembre 2025 è una scadenza cruciale per le società di persone e di capitali che intendono sfruttare i regimi fiscali agevolati sull'assegnazione e cessione di beni ai soci o sulla trasformazione in società semplice. Entro la medesima data, anche gli imprenditori individuali che abbiano optato per l'estromissione agevolata degli immobili strumentali dovranno versare la prima rata dell'imposta sostitutiva. Tale giornata rappresenta di fatto uno spartiacque per chi vuole pianificare una fuoriuscita agevolata di beni dal patrimonio d'impresa.
Nel dettaglio, entro il 1° dicembre 2025 occorre versare:
Si ricorda che l'art. 14 del DDL Bilancio 2026 prevede la proroga al 30 settembre 2026 delle disposizioni in materia di assegnazione e cessione di beni ai soci e trasformazione in società semplice. Prorogate, altresì, le disposizioni attinenti alle esclusioni dal patrimonio dell'impresa individuale dei beni (c.d. estromissione agevolata) posseduti alla data del 30 settembre 2025, realizzate dal 1° gennaio 2026 al 31 maggio 2026.
Assegnazione e cessione agevolata: requisiti e beni agevolabili
Le società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni, oltre alle società che si trasformano in società semplici con gestione di beni immobili o mobili registrati, rappresentano le principali beneficiarie della misura. Possono accedere le società che abbiano effettuato l'operazione entro il 30 settembre 2025 e con soci iscritti entro il 30 settembre 2024 (o entro il 31 gennaio 2025 con titolo anteriore al 1° ottobre 2024).
Sono esclusi, tra gli altri, gli imprenditori che abbiano cessato la partita IVA entro il 31 dicembre 2024, gli enti non commerciali, l'unico socio di società di persone non trasformata in ditta individuale e i contribuenti forfetari.
L'agevolazione copre l'assegnazione e la cessione ai soci di beni immobili e mobili iscritti in pubblici registri, esclusi quelli strumentali utilizzati esclusivamente per l'attività d'impresa. Sono inclusi:
L'imposta sostitutiva si applica sulla differenza tra il valore normale (o, per gli immobili, valore catastale) e il costo fiscalmente riconosciuto del bene. Le aliquote sono:
Il pagamento deve essere effettuato tramite modello F24, codice tributo 1127. L'imposta sostitutiva può essere compensata con crediti tributari/contributivi disponibili. La seconda rata, pari al 40% dell'importo dovuto, dovrà essere versata entro il 1° dicembre 2025.
L'omesso, insufficiente o tardivo versamento non compromette il perfezionamento dell'assegnazione agevolata, ma l'imposta non versata è iscritta a ruolo. Le sanzioni vanno dal 25% al 12,5% (ridotta se il pagamento avviene entro 90 giorni e con ulteriori riduzioni se il ravvedimento operoso è tempestivo).
Estromissione agevolata: requisiti e beni agevolabili
L'agevolazione, la cui opzione andava tempestivamente esercitata tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2025, interessa gli imprenditori individuali che possiedono immobili strumentali e intendono estrometterli dal patrimonio aziendale. La prima rata, pari al 60% dell'imposta sostitutiva, scadrà il 1° dicembre 2025.
La base imponibile è data dalla differenza tra il valore normale (o catastale) e il valore fiscalmente riconosciuto, al netto degli ammortamenti. Non sono dovute imposte di registro, ipotecarie e catastali.
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Caso pratico: società immobiliare che si trasforma in società semplice e assegna un immobile ai soci Immaginiamo una società immobiliare di gestione con oggetto principale la locazione di immobili. Nel 2025, la società decide di trasformarsi in società semplice entro il 30 settembre e successivamente procedere all'assegnazione di un immobile locato a terzi ai soci:
Questo caso evidenzia come la normativa permetta di pianificare in modo efficiente il passaggio di beni ai soci, ottimizzando la pressione fiscale e riducendo il rischio di contestazioni, a condizione di rispettare le tempistiche, la composizione sociale e le modalità di determinazione della base imponibile. |
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Paola Aglietta
- Dottore Commercialista e Revisore Legale in TorinoRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

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