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venerdì 14/11/2025 • 06:00

Lavoro DL SICUREZZA SUL LAVORO

Premialità e sicurezza in agricoltura: il nuovo sistema del DL 159/2025

Il cd. DL Sicurezza sul lavoro introduce un sistema innovativo per la sicurezza del lavoro agricolo, tramite un approccio che combina incentivi economici, requisiti qualificativi più stringenti e maggiori controlli, nonché meccanismi premiali volti a consolidare la tendenza di riduzione degli infortuni nel comparto.

di Mario Cassaro - Consulente del lavoro - Pubblicista

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Il 31 ottobre 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 254 il DL 159/2025, recante "Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile".

Il provvedimento rappresenta un intervento organico e articolato che ridisegna il quadro delle tutele prevenzionistiche, introducendo una strategia innovativa basata sull'equilibrio tra rigore nei controlli e riconoscimento del merito.

L'impianto normativo si fonda su un principio cardine: incentivare le imprese che investono concretamente nella prevenzione, trasformando la sicurezza da mero obbligo di legge a leva competitiva e fattore di sviluppo. Al tempo stesso, il decreto inasprisce le conseguenze per chi viola le norme, creando un sistema selettivo che premia la responsabilità e sanziona le inadempienze.

Per il settore agricolo, tradizionalmente esposto a rischi infortunistici significativi ma che negli ultimi anni ha registrato progressi apprezzabili nei livelli di sicurezza, il decreto introduce meccanismi premiali specifici e mirati. Le nuove disposizioni si traducono in riduzioni contributive, accesso facilitato ai finanziamenti e corsie preferenziali per le imprese iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità che dimostrano standard elevati in materia prevenzionistica. Il tutto accompagnato da un rafforzamento dell'apparato di vigilanza e da significativi investimenti in formazione e innovazione tecnologica. Ma andiamo con ordine.

Revisione delle aliquote INAIL: un sistema basato sui risultati

L'art. 1 del decreto in commento autorizza l'INAIL, a decorrere dal 1° gennaio 2026, a procedere con una doppia revisione:

  • da un lato, l'aggiornamento delle aliquote di oscillazione in bonus per andamento infortunistico;
  • dall'altro, la rideterminazione dei contributi specifici per il settore agricolo.

Entrambi gli interventi devono avvenire nel rispetto dell'equilibrio della gestione tariffaria dell'Istituto e mirano a premiare le aziende che registrano bassi tassi di infortuni e mantengono la piena conformità normativa.

Il meccanismo premiale si fonda su un principio di merito in base al quale le imprese che hanno investito in formazione, dispositivi di protezione e adeguamento delle attrezzature vedranno ridursi il carico contributivo, traducendo la cultura della prevenzione in vantaggio competitivo. La riduzione complessiva dei premi è stimata in 90 milioni di euro, risorse che alleggeriscono i costi per le aziende virtuose e possono essere reinvestite in ulteriori miglioramenti organizzativi e tecnologici.

L'attuazione della misura sarà disciplinata da un decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro dell'Economia e sentito il Ministro dell'Agricoltura, da adottarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento. Il decreto attuativo dovrà definire con precisione modalità e criteri per l'assegnazione dei benefici, garantendo trasparenza e verificabilità dei requisiti.

Esclusioni: rigore contro chi viola le norme

Il sistema premiale prevede criteri di esclusione rigorosi, necessari per preservarne la credibilità. 

Nello specifico, non potranno accedere ai bonus le imprese che negli ultimi 2 anni abbiano riportato sentenze definitive di condanna per violazioni gravi in materia di sicurezza sul lavoro. La norma stabilisce che l'autorità giudiziaria comunichi tempestivamente all'INAIL, anche con modalità informatiche, le sentenze definitive di condanna, in attesa della realizzazione di sistemi informativi di cooperazione applicativa. Un successivo decreto ministeriale, da adottarsi entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto-legge, definirà le modalità attuative di tale meccanismo di esclusione.

La Rete del lavoro agricolo di qualità: requisiti più stringenti e nuove opportunità

L'art. 2 del decreto interviene sulla disciplina della Rete del lavoro agricolo di qualità, istituita dal DL 91/2014, innalzando gli standard richiesti per l'iscrizione. 

Le modifiche introdotte estendono i criteri di ammissione, per cui oltre all'assenza di violazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, viene ora richiesta anche la piena conformità alle norme su salute e sicurezza. In più, l'iscrizione alla Rete sarà preclusa alle imprese che presentino morosità relative a contravvenzioni e sanzioni amministrative, ancorché non definitive, per violazioni in ambito prevenzionistico.

L'inasprimento dei requisiti è finalizzato a fare della Rete uno strumento di selezione qualitativa, riservato a operatori che dimostrano standard elevati non solo sotto il profilo del rispetto contrattuale, ma anche in termini di tutela della salute dei lavoratori. In cambio della maggiore selettività, il decreto introduce un significativo vantaggio competitivo che prevede, a partire dal 1° gennaio 2026, la riserva di una quota delle risorse programmate dall'INAIL per il finanziamento di progetti di miglioramento della sicurezza e dell'organizzazione aziendale per le imprese agricole iscritte alla Rete che abbiano adottato misure concrete per la sicurezza. La destinazione preferenziale delle risorse riguarderà in particolare le piccole e medie imprese e coprirà interventi di formazione e aggiornamento del personale, investimenti in tecnologie e dispositivi di prevenzione, nonché sperimentazioni di soluzioni innovative ispirate ai principi della responsabilità sociale d'impresa.

Per la sua attuazione, la disposizione sarà regolata da un decreto del Ministro del Lavoro, di concerto con il Ministro dell'Agricoltura, da adottarsi su proposta dell'INAIL e previo confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative. Il termine per l'emanazione del decreto è fissato in 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento.

Vigilanza, formazione e strumenti digitali

Il decreto non si limita agli aspetti economici e premiali, ma interviene anche sul versante dei controlli e della formazione.

Viene autorizzato il potenziamento dell'organico dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro con l'assunzione di 300 unità nell'area funzionari per il triennio 2026-2028, oltre al rafforzamento del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro con 100 unità aggiuntive. L'attività ispettiva sarà inoltre orientata prioritariamente verso i datori di lavoro che operano in regime di subappalto, settore particolarmente esposto a criticità in materia di sicurezza. Sul fronte della tracciabilità, il decreto introduce l'obbligo per le imprese che operano in appalto e subappalto nei cantieri edili, e in altri ambiti ad alto rischio da individuare, di fornire ai dipendenti una tessera di riconoscimento dotata di codice univoco anticontraffazione, anche in formato digitale tramite la piattaforma SIISL. Tale misura mira a garantire maggiore trasparenza nei flussi di manodopera e a facilitare i controlli.

Al contempo, vengono destinate risorse significative alla formazione; in particolare, l'INAIL trasferirà annualmente, a decorrere dal 2026, almeno 35 milioni di euro al Fondo sociale per occupazione e formazione, destinati a interventi mirati di promozione della cultura della sicurezza, anche attraverso l'utilizzo di realtà simulata e aumentata nei percorsi di istruzione e formazione professionale, tecnica superiore e universitaria.

Per il settore agricolo che, pur avendo compiuto progressi significativi nella riduzione degli infortuni rimane tra i comparti più esposti al rischio, il decreto rappresenta l'opportunità di coniugare sicurezza, sostenibilità e innovazione, consolidando altresì la propria reputazione e attrattività sul mercato.

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