venerdì 26/09/2025 • 06:00
Infortuni e morti sul lavoro in Italia continuano a essere un'emergenza, come confermato dai dati INAIL sui primi 7 mesi del 2025: facciamo il punto sull'impianto normativo italiano in materia di formazione di sicurezza, tra l'Accordo Stato-Regioni dello scorso aprile e l'atteso DL Sicurezza.
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L'emergenza degli infortuni sul lavoro e delle c.d. “morti bianche” determina la scelta del legislatore di rafforzare le tutele antinfortunistiche. Così il nuovo Accordo Stato-Regioni e il nuovo progetto di decreto-legge sulla sicurezza sul lavoro (cd. DL Sicurezza) decidono di puntare su una formazione effettiva ed efficace del lavoratore.
L'urgenza del cambiamento
La sicurezza sul lavoro rimane una delle massime priorità del nostro ordinamento, alla luce del dato allarmante delle c.d. “morti bianche”.
Infatti, i dati INAIL per il 2024 e 2025 delineano un quadro preoccupante del fenomeno infortunistico che, nonostante alcuni timidi segnali di miglioramento, si conferma molto critico. Le denunce di infortunio presentate all'Istituto nei primi sette mesi del 2025 sono state 244.495, in diminuzione dell'1,2 % rispetto alle 247.389 del pari periodo del 2024 e inferiori del 2,2 % rispetto al 2023. La lieve diminuzione si ripercuote anche sul numero di morti sul lavoro, 432 nei primi sette mesi del 2025, tre in meno rispetto al medesimo periodo del 2024.
Sono invece in aumento dello 0,9% gli infortuni in itinere, 54.979 nei primi sette mesi del 2025 contro i 54.490 nel medesimo periodo dell'anno precedente.
Il modello “partecipativo” della sicurezza sul lavoro
Il T...
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Michele Squeglia
- Professore Associato di diritto del lavoro, della previdenza sociale e della sicurezza del lavoroRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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