giovedì 24/07/2025 • 12:12
È stato approvato dalla camera il testo di legge che disciplina l’obbligo per le banche di stipulare a chiunque ne faccia richiesta un contratto di conto corrente e il divieto di recesso da quest’ultimo in caso di saldo attivo, a meno che non ci siano motivi legati alla normativa antiriciclaggio e antiterrorismo.
redazione Memento
La Camera dei deputati ha approvato all'unanimità il testo unificato delle proposte di legge AC 1091 e AC 1240. Il provvedimento introduce l'art. 1857-bis nel codice civile e modifica l'art. 33 del codice del consumo (D.Lgs. 206/2005), disciplinando in modo innovativo l'obbligo per le banche di stipulare contratti di conto corrente e modificando le regole relative al recesso unilaterale da parte degli istituti di credito. Il testo, costituito da un solo articolo, ora passa all'esame del Senato.
Obbligo di apertura del conto corrente per le banche
La novità principale prevede l'introduzione, all'interno del codice civile, di una norma che impone alle banche l'obbligo di stipulare un contratto di conto corrente con chiunque ne faccia richiesta. Si tratta di una riforma che mira a garantire l'accesso universale ai servizi bancari di base, ormai essenziali per la partecipazione piena alla vita economica e sociale, soprattutto nell'era della digitalizzazione dei pagamenti.
Le banche potranno rifiutare l'apertura di un conto corrente solo nei casi previsti dalla disciplina antiriciclaggio e antiterrorismo. Tuttavia, dovranno motivare per iscritto tale diniego, entro dieci giorni dalla richiesta, garantendo così trasparenza e tutela per l'utente.
Stop ai recessi immotivati con saldo attivo
Un'altra importante innovazione riguarda la tutela nei confronti dei titolari di conto corrente. Il testo vieta espressamente il recesso da parte della banca da contratti di conto corrente sia a tempo determinato che indeterminato con saldo attivo, salvo che ricorrano i motivi legati alla normativa antiriciclaggio e antiterrorismo. Ciò significa che, in assenza di gravi ragioni, la banca non potrà chiudere unilateralmente il rapporto con il cliente, assicurando così maggiore stabilità ai rapporti bancari.
Tutela dei consumatori e clausole vessatorie
Un ulteriore elemento da sottolineare è l'abrogazione della disposizione che, per i soli rapporti relativi ai servizi finanziari, consentiva al professionista di recedere senza preavviso dal contratto, in presenza di un giustificato motivo, dandone immediata comunicazione al consumatore. Con la nuova norma, le clausole che prevedono questa facoltà vengono considerate presumibilmente vessatorie, rafforzando così le tutele nei confronti dei clienti e la trasparenza nei rapporti bancari.
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