mercoledì 27/09/2023 • 06:00
Nel Consiglio dei ministri del 27 settembre 2023 verrà discusso il decreto proroghe che dovrebbe contenere una norma che differisce al 2024 l’obbligo di comunicazione dei dati previsti nel quadro RS per i contribuenti forfettari che in questi giorni stanno ricevendo diverse lettere di compliance.
redazione Memento
Con comunicato stampa del 26 settembre 2023, il CNDCEC informa di apprendere con particolare apprezzamento la volontà del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, di proporre, all’interno del decreto proroghe, in discussione nel Consiglio dei ministri del 27 settembre 2023, una norma che differisce al 2024 l’obbligo di comunicazione dei dati previsti nel quadro RS per i contribuenti forfettari. Ricorda il Consigliere nazionale tesoriere dei commercialisti e delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, che in questi giorni i Commercialisti hanno intrattenuto un fitto e costruttivo dialogo con il viceministro che ha compreso perfettamente le istanze della categoria per avviare un percorso che riveda un adempimento che dovrà necessariamente trovare in futuro un diverso contesto normativo che sia pienamente coerente con la semplificazione contabile che caratterizza il regime forfettario. Nei giorni scorsi, i commercialisti hanno criticato l’invio massivo di lettere di compliance relative a mancate compilazioni dei quadri RS per i contribuenti forfettari. Se da un lato è vero che la legge istitutiva del regime consente al fisco di chiedere informazioni, dall’altro la mancata compilazione di un rigo o più righi del quadro RS lascia sicuramente intatti i poteri di monitoraggio, accertamento e controllo. Per cui, se ciò è vero, è anche indiscutibile che lo Statuto del contribuente ha un rango superiore rispetto alle discipline penalizzanti di carattere amministrativo poste dal fisco a carico dei contribuenti forfettari; tale norma sancisce l’irrilevanza delle sanzioni amministrative per casi identici e speculari. Le inadempienze informative sul quadro RS non provocano alcun ostacolo ai funzionari del MEF a trarre qualsiasi dato dall'Anagrafe tributaria e dal cassetto fiscale in cui vengono tracciati tutti gli acquisti dei contribuenti italiani, pertanto è sempre possibile controllare i contribuenti forfettari e dimostrare eventuali occultamenti reddituali. Fonte: Com. stampa CNDCEC 26 settembre 2023
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