Dall'ADC
Con comunicato stampa del 21 settembre 2023, l’ADC ha commentato l’invio massivo in questi giorni di lettere di compliance relative a mancate compilazioni dei quadri RS per i contribuenti forfettari, pur essendo l’Agenzia delle Entrate già in possesso di tutte le informazioni disponibili.
Se da un lato è vero che la legge istitutiva del regime consente al fisco di chiedere informazioni, dall’altro la mancata compilazione di un rigo o più righi del quadro RS lascia sicuramente intatti i poteri di monitoraggio, accertamento e controllo. Per cui, se ciò è vero, è anche indiscutibile che lo Statuto del contribuente ha un rango superiore rispetto alle discipline penalizzanti di carattere amministrativo poste dal fisco a carico dei contribuenti forfettari; tale norma sancisce l’irrilevanza delle sanzioni amministrative per casi identici e speculari.
Le inadempienze informative sul quadro RS non provocano alcun ostacolo ai funzionari del MEF a trarre qualsiasi dato dall'Anagrafe tributaria e dal cassetto fiscale in cui vengono tracciati tutti gli acquisti dei contribuenti italiani, pertanto è sempre possibile controllare i contribuenti forfettari e dimostrare eventuali occultamenti reddituali.
Sul piano comunicativo l’ADC rileva, inoltre, che le lettere inviate direttamente al contribuente sortiscono un effetto fuorviante, inducendo il contribuente/cliente a pensare che la dichiarazione non rechi alcun dato, poiché non viene specificata la funzione formale delle informazioni del quadro RS.
Ulteriore confusione genera, infine, l’indicazione della sanzione in misura piena di € 250,00 da una parte, e, contemporaneamente, l’omissione di una indicazione specifica della riduzione delle sanzioni spettanti secondo la tempistica dell’adempimento. Qualsiasi sanzione sarebbe, in ogni caso, sproporzionata e incomprensibile, visto il contesto dell’adempimento richiesto.
Secondo l’ADC, in una critica finale, i governi cambiano, ma non la cultura del sospetto dell’amministrazione finanziaria che non ricorda i suoi obblighi, ma solo quelli dei contribuenti.
Dall'UNGDCEC
Con comunicato stampa del 21 settembre 2023, anche l'UNGDCEC si è pronunciato in merito all'invio delle lettere di compliance. L’avvio dei controlli sui dati del quadro RS (dichiarazione dei redditi 2022) per i titolari di partita IVA con regime forfettario, messo in pratica dall’Agenzia delle Entrate, lascia stupefatti. Viene infatti chiesto, in caso di omissioni, di mettersi in regola presentando una dichiarazione integrativa e versando le sanzioni ridotte mediante il ravvedimento operoso. Peccato che chi applica il regime forfettario non determini la base imponibile con il sistema “tradizionale” (differenza tra ricavi e costi), ma attraverso un coefficiente applicato al fatturato, indipendentemente dai costi, che sono, quindi, ininfluenti.