lunedì 11/09/2023 • 06:00
Quando il lavoro agile è svolto al di fuori dell'Italia è necessario prestare attenzione ad alcune implicazioni fiscali. A differenza di quanto avviene dal punto previdenziale, non è sufficiente tenere conto della sola legge regolante il rapporto di lavoro per considerare circoscritto alla sola Italia il diritto di imposizione fiscale.
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Proseguendo nell'analisi delle implicazioni amministrative connesse allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità lavoro agile da un paese diverso dall'Italia si analizza qui di seguito un caso avente implicazioni fiscali. La possibilità di eseguire la prestazione lavorativa da un paese diverso dall'Italia introduce, infatti, un elemento di transnazionalità che va opportunamente gestito, senza per questo confondere la fattispecie del lavoro agile dall'estero – una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa dotata di una maggiore flessibilità spazio-temporale rispetto all'ipotesi tipica – dalla diversa fattispecie del distacco che ha rilevanti e diverse conseguenze non solo dal punto di vista contrattuale ma anche dal punto di vista fiscale e previdenziale. Come già detto in occasione dell'analisi connessa alle implicazioni in materia di tutela contro gli infortuni sul lavoro e in materia di implicazioni previdenziali, la fattispecie del lavoro agile transnazionale può essere inquadrata nelle fattispecie tipiche della trasferta, del trasferimento o del distacco con le connesse implicazioni dal punto di vista amministrativo e gestionale, oppure può derivare da u...
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Luca Furfaro
- Consulente del lavoro - Studio Furfaro e Founder FL&AssociatiRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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