giovedì 29/06/2023 • 06:00
Adottato l’undicesimo pacchetto di misure restrittive economiche e individuali volte a rafforzare le attuali sanzioni dell'UE nei confronti della Federazione russa. I nuovi provvedimenti concordati dal Consiglio europeo mirano a contrastare l’elusione delle sanzioni da parte di soggetti e Paesi terzi.
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Sanzioni antielusione
Rafforzati gli strumenti di cooperazione multilaterale con i Paesi terzi al fine di prevenire l'elusione delle sanzioni, introdotte con i precedenti pacchetti, nei confronti della Federazione Russa.
Se tale collaborazione non dovesse produrre i risultati desiderati, è prevista l'adozione di misure mirate e proporzionate per privare la Russia delle risorse che contribuiscono all'illegittima aggressione nei confronti dello Stato ucraino.
Le azioni prospettate hanno natura individuale e hanno lo scopo di contrastare il coinvolgimento degli operatori situati in Paesi terzi nell'elusione delle sanzioni. Sono state previste, infatti, alcune limitazioni all'importazione nei confronti dei Paesi confinanti con la Russia, che tramite un sistema di triangolazioni riescono a far arrivare prodotti soggetti a restrizione in territorio russo.
Dopo l'adozione di tali misure, l'Unione europea instaurerà un dialogo con il soggetto coinvolto al fine di regolarizzare la sua posizione. Se l'elusione ai divieti imposti dall'UE dovesse rimane sostanziale e sistemica, dopo una votazione all'unanimità da parte del Consiglio, l'Unione europea potrebbe decidere di limitare la vendita, il trasferimento o l'esportazione di tutti quei prodotti che potrebbero essere impiegati in ambito militare.
Più nello specifico, questa nuova sanzione comprende tutti i beni e le tecnologie sensibili, ossia i beni dual use o i beni e le tecnologie che potrebbero contribuire al potenziamento delle capacità militari e tecnologiche dell'esercito russo o allo sviluppo del settore della difesa e della sua sicurezza in modo da rafforzarne la capacità militare.
Divieti di transito e restrizioni all'import e all'export
Introdotti anche nuovi limiti all'esportazione di numerosi beni tecnologici. I primi dieci pacchetti sanzionatori hanno vietato l'esportazione di tutte le armi e dei beni dual use, destinati a uso militare e civile.
Con il nuovo pacchetto sono ampliate le categorie dei beni che non possono essere trasferiti in territorio russo. Con l'adozione di tali nuove misure è vietato, infatti, il transito di tutti i beni e le tecnologie che possono potenziare la difesa o la sicurezza dell'esercito russo. Tale divieto viene esteso anche ai beni adatti all'impiego nel settore spaziale e aeronautico e di carburanti e additivi esportati dal territorio unionale verso Paesi terzi.
Inserite, inoltre, restrizioni più rigorose sulle esportazioni di beni e tecnologie dual use. Sono state inserite 87 nuove entità all'elenco dei soggetti che sostengono la Federazione russa nella guerra in atto. Nei confronti di tali entità, sono state introdotte restrizioni all'esportazione di prodotti a duplice uso e inasprite le restrizioni sull'importazione di prodotti siderurgici, pertanto, tali soggetti dovranno dimostrare che le materie prime lavorate non provengono dal territorio russo.
Contrasto alle “flotte ombra” e ai mezzi russi
Le nuove misure introdotte mirano, inoltre, al contrasto delle c.d. flotte ombra, ossia di tutti quei mezzi di navigazione che aggirano le restrizioni volte a vietare l'importazione di prodotti petroliferi provenienti dalla Federazione russa.
L'UE con il nuovo pacchetto di misure del 23 giugno 2023 ha vietato, infatti, l'accesso ai porti per le imbarcazioni che effettuano trasbordi “da nave a nave” nei casi in cui vi siano ragionevoli motivi per sospettare un aggiramento dei divieti vigenti.
Nei casi in cui dovessero avvenire tali trasferimenti, entro 48 ore prima dal possibile attracco in un porto unionale, le navi hanno l'onere di comunicare alle Autorità competenti il trasferimento che avviene entro l'area economica esclusiva del Paese membro o a 12 miglia dalla costa dello stesso Stato. Qualora l'accesso fosse rifiutato per sospetto che vi sia stato un aggiramento della normativa, tale rifiuto sarà comunicato a tutti gli altri Paesi UE e alla Commissione.
È, inoltre, vietato qualsiasi accesso ai porti unionali alle navi che cercano di aggirare il sistema di identificazione manomettendolo o disabilitandolo.
È stato, inoltre, esteso il divieto di trasporto di merci sulle strade unionali con rimorchi e semirimorchi immatricolati in Russia, anche se trainati da autocarri immatricolati al di fuori della Russia.
Sanzioni soggettive e limitazioni alla propaganda
Inserite nell'elenco dei soggetti listati oltre 100 persone fisiche e giuridiche che subiranno restrizioni e a cui saranno congelati beni. Nello specifico, sono stati inseriti negli elenchi dei soggetti listati alti gradi militari responsabili di decisioni di guerra, giudici che hanno assunto alcune decisioni politicamente motivate nei confronti di cittadini ucraini, persone coinvolte nella deportazione illegale di minori di nazionalità ucraina in Russia, propagandisti e società informatiche russe. È stato stabilito che facilitare l'elusione dei divieti previsti negli undici pacchetti sanzionatori costituisce base per l'inserimento all'interno dell'elenco dei soggetti listati.
Al fine di contrastare la propaganda russa, inoltre, il Consiglio ha esteso la sospensione delle licenze di radiodiffusione a nuovi cinque organi di informazione russi che sono sotto il controllo permanente, diretto o indiretto, della campagna propagandistica messa in atto dalla Russia.
Il Consiglio europeo agendo nel massimo rispetto della Carta dei diritti fondamentali, ha specificato che le azioni avverso le cinque emittenti non impediranno a tali organi di informazione e al loro personale di svolgere nel territorio unionale attività come la ricerca e le interviste.
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