Lo sviluppo delle adesioni alla previdenza complementare dovrebbe passare da iniziative legislative mirate, da campagne informative istituzionali e dal consolidamento delle sinergie con l’istituto nazionale di previdenza obbligatoria (INPS), in modo da realizzare la funzione sociale di assicurare prestazioni pensionistiche adeguate.
La diretta streaming dell’evento “La previdenza complementare: analisi di scenario e valutazioni di convenienza per lavoratori e imprese”, presente su questa pagina, è conclusa.
Come promuovere la diffusione della previdenza complementare
Nell’ambito delle riforme della previdenza, un capitolo importante è quello della diffusione della previdenza complementare.
Solo con uno sviluppo adeguato delle adesioni ai fondi pensione, le riforme degli anni ’90 potranno risultare sostenibili.
Se, viceversa, quando arriveranno a regime le pensioni contributive queste non saranno accompagnate da una robusta e consolidata integrazione con la previdenza complementare, sarà socialmente difficile sostenere l’assetto definito con le riforme pensionistiche degli anni ’90.
Per promuovere adeguatamente la necessità e le opportunità della previdenza complementare occorrerebbe avviare una campagna informativa istituzionale pluriennale da trasmettere su tutti i media.
Centri informativi per il cittadino
La campagna dovrebbe essere accompagnata dalla strutturazione di centri informativi di prossimità territoriale adeguatamente addestrati (con Patronati, Caf e sedi Inps) che siano in grado di rispondere alle domande del cittadino.
Conferimento tacito del TFR
Sarebbe poi forse utile anche riproporre forme rivedute e corrette di tacito conferimento del TFR maturando, eventualmente valutando se la modalità attuata dal fondo pensione PerseoSirio con riferimento al settore pubblico non sia applicabile agli altri settori.
Cooperazione con INPS
In questo quadro, sarebbe utile creare le condizioni per una cooperazione con l’Inps. Il ruolo Inps è importante.
A titolo di esempio, l’Inps potrebbe avere un ruolo nella campagna informativa, nell’acquisizione delle informazioni circa la destinazione del TFR, nel monitoraggio delle omissioni contributive verso i fondi pensione (anche ai fini del Durc), nell’individuazione dei lavoratori interessati da adesione contrattuale comunicandone le generalità ai fondi pensione di riferimento.
Fondo di garanzia
Anche l’operatività del fondo di garanzia potrebbe essere adeguata rispetto alle caratteristiche dei fondi pensione.
Nell’ottica di convogliare risorse verso l’accumulo pensionistico andrebbe sicuramente consentita la possibilità di destinare ai fondi pensione il TFR confluito nel fondo di Tesoreria.
Peraltro, mantenere il TFR in Tesoreria sta esponendo i conti pubblici all’obbligo di riconoscere la relativa rivalutazione attualmente estremamente onerosa (1,5% + 75% dell’inflazione).
Da ultimo, per valorizzare ulteriormente questo approccio integrato alla previdenza, nell’interesse dei cittadini, sarebbe utile ottimizzare, anche ai fini dell’anticipo della pensione, l’accumulo nel fondo pensione. Così, nell’ottica di conferire maggiore flessibilità in fase di uscita – oltre a quella che sarà possibile assegnare ai lavoratori gravosi o a categorie svantaggiate – potrebbe essere premiato con ulteriore flessibilità in uscita quel cittadino che, iscritto a un fondo pensione da tempo, possa vantare una rendita adeguata sommando il primo ed il secondo pilastro.
In questo quadro, la prospettiva di poter anticipare il pensionamento, potrebbe costituire da un lato un incentivo determinante all’adesione ai fondi pensione e dall’altro potrebbe rendere più appetibile l’accesso alla prestazione di previdenza complementare in forma di rendita, che eventualmente potrebbe in tal caso anche essere resa facoltativa per l’aderente.
Per approfondire vedi “Previdenza complementare” a cura di Lorenzo Cicero, Luca di Gialleonardo, Antonello Orlando e Paolo Pellegrini.
Il manuale favorisce una “educazione previdenziale complementare” e fornisce al lettore un quadro operativo delle regole del gioco dei fondi pensione, evidenziando i vantaggi dell’accumulo previdenziale e i relativi incentivi fiscali che nel tempo hanno subito una notevole evoluzione.