Come gestire il dipendente di datore estero in smart working dall’Italia

I datori di lavoro non residenti possono accordare ai propri dipendenti di lavorare in modalità remota dall'Italia. In tale ipotesi vanno tenuti ben presenti gli obblighi fiscali e previdenziali in applicazione sia della normativa italiana, sia di quella internazionale i cui tratti verranno illustrati nelle seguenti note. Regole fiscali La prima questione da risolvere riguarda lo status di residenza fiscale del lavoratore in Italia. In base allo status di residenza fiscale del dipendente è possibile stabilire su quali redditi di lavoro sono dovute le imposte in un determinato anno, nonché valutare possibili esenzioni. Le condizioni che determinano la residenza fiscale di un lavoratore sono individuate dall'art. 2 c. 2 del TUIR, in base al quale si considera residente la persona che per la maggior parte del periodo d'imposta soddisfa una delle seguenti condizioni: risulta iscritto/a nell'anagrafe della popolazione residente in Italia; ha in Italia il domicilio ai sensi del codice civile; ha in Italia la residenza ai sensi del codice civile. La base imponibile, secondo quanto previsto dall'art. 3 c. 1 del TUIR, dipende dalla residenza fiscale del soggetto es