sabato 11/03/2023 • 06:00
Oltre 300 gli emendamenti depositati in Commissione Finanze alla Camera al decreto legge con il quale l’esecutivo ha deciso, nei giorni scorsi, di bloccare cessioni e sconti in fattura per i bonus edilizi a partire dal 17 febbraio 2023.
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Con l'ultimo intervento ad opera del DL 11/2023, siamo arrivati ad un totale blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per il futuro ed al divieto di acquisto dei crediti da parte degli Enti pubblici, con una disciplina transitoria del tutto insufficiente. A seguito di ciò, in attesa della conversione in legge, sono stati presentati numerosi emendamenti al fine “riequilibrare” la normativa sulla cessione dei crediti edilizi.
Scadenza per le villette e le unifamiliari
Una delle novità che potrebbe arrivare anche prima della conclusione dell'iter parlamentare della legge di conversione del DL 11/2023, (decreto Blocca cessioni), è la proroga per la scadenza per le villette e le unifamiliari. In tal caso, fermo restando la condizione del raggiungimento del 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022, l'attuale termine del 31 marzo 2023 potrebbe essere rinviato al 30 giugno 2023.
Ripristino della cessione del credito
Si discute della possibilità di ripristinare la cessione del credito per alcune categorie e a determinate condizioni. Invero, da quanto appreso dalla stampa specializzata, le ipotesi di riapertura della cessione dei crediti/sconto in fattura - post 17 febbraio 2023, con deroga, riguarderebbero le Onlus, Iacp (case popolari), enti no profit, spese di Sismabonus nelle zone terremotate, barriere architettoniche, rigenerazione urbana.
Edilizia libera
Per i lavori in edilizia libera, per poter scegliere ancora di cedere il credito o farsi scontare la fattura sarà sufficiente un'autocertificazione del contratto. Invero, sull'argomento sono stati presentati alcuni emendamenti che chiedono di poter dimostrare l'avvio dei lavori di edilizia libera con un'autodichiarazione del professionista e di continuare a consentire la cessione dei crediti ai lavori in variante, da realizzare nell'ambito di un intervento già agevolato.
Blocco sequestri crediti
Niente sequestri per gli acquisti in buona fede. I nuovi emendamenti puntano a superare alcune delle motivazioni che hanno portato al blocco delle cessioni dopo che le sentenze della Corte di Cassazione hanno confermato la possibilità per l'Amministrazione finanziaria di disporre il sequestro preventivo dei crediti d'imposta anche se i cessionari sono estranei al reato e hanno agito in buona fede. Rimangono invece immutate - spiegano gli emendamenti - le norme in caso di dolo.
Crediti incagliati
Tra le questioni da risolvere c'è anche quella dei crediti incagliati. Come suggerito da ABI e ANCE, una delle possibilità al vaglio è quella di permettere alle banche di utilizzare i crediti in compensazione con F24 con parte dei debiti dei propri clienti e correntisti.
L'ANCE ha proposto di inserire tale misura nel testo della legge di conversione del DL 11/2023. La proposta prevede di riconoscere, in via straordinaria e temporanea, la possibilità per le banche e Poste di compensare le somme relative agli F24 della clientela con i crediti di imposta legati a bonus edilizi. Un meccanismo che, per tutelare i contratti in corso, dovrebbe essere esteso anche ai crediti d'imposta relativi ad interventi già avviati alla data del 17 febbraio. Si tratta di una misura di carattere straordinario, limitata nel tempo e nella quantità, volta ad evitare la crisi di numerose imprese che hanno praticato lo “sconto in fattura” e dei condomìni/persone fisiche che, per effettuare i lavori, hanno fatto ricorso a ingenti finanziamenti, confidando nella possibilità di poter monetizzare il credito mediante il meccanismo della cessione.
Il futuro dei bonus nell'idea dell'ANCE
Come sottolineato da ANCE- Associazione Nazionale Costruttori Edili (audizione del 7 marzo 2023 - VI Commissione Finanze- Senato della Repubblica) fermo restando l'obiettivo primario di mettere in sicurezza gli edifici e di migliorarli dal punto di vista energetico, bisogna continuare a privilegiare gli interventi di ristrutturazione di interi edifici, con obiettivi di risultato particolarmente ambiziosi, soprattutto considerati i target ambientali di riduzione delle emissioni di CO2 fissati in Europa e che l'Italia ha condiviso. Dunque, secondo l'associazione in commento, la prossima riforma dei bonus fiscali:
In definitiva, in attesa della conversione in legge del DL 11/2023 e, quindi, della soluzione del blocco dei crediti pregressi, appare opportuno - a parere dell'associazione - ridefinire un quadro di obbiettivi al fine di per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione degli edifici.
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