Quanto conta nel mercato essere Sostenibili?
Lo sviluppo sostenibile è diventato una sorta di mantra, senza la sostenibilità non si va da nessuna parte ma la Sostenibilità non si improvvisa e i percorsi che conducono ad un approccio sostenibile sono complessi. Per abbracciare appieno la sostenibilità e poterne innalzare lo stendardo godendo dei positivi portati di questa nuova religione, occorre riuscire ad orientarsi in un quadro normativo in costante evoluzione, farlo non è semplice e per avere garanzia della bontà del risultato è opportuno farsi accompagnare nel percorso da professionisti competenti.
Tra i professionisti, i Commercialisti sono chiamati a giocare un ruolo di primo piano come ribadito dal documento di ricerca su Finanza sostenibile e fattori ESG promosso dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti e dal Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti ed Esperti Contabili pubblicato di recente. Nel documento di ricerca si evidenzia come “i commercialisti possano contribuire in maniera decisiva alla diffusione e all'utilizzo di GB (n.d.s Green Bond) e altri strumenti di finanza sostenibile, svolgendo così un ruolo fondamentale per la creazione di una vera e propria “cultura della sostenibilità”, che guidi le aziende in un processo di creazione di valore sempre più allargato a tutti gli stakeholders”.
Abbracciare la sostenibilità non è banale e richiede un impegno profondo che non può essere sostenuto quando la sola ratio posta a fondamento dello stesso è quella economica, e il valore cui puntiamo è quello azionario, così come non può funzionare a implementare un approccio virtuoso una strategia fondata solo sul timore della sanzione fosse anche quella del mercato e non quella del legislatore. L'etica non si può imporre per legge scriveva Guido Rossi ne Il conflitto epidemico e neppure la sostenibilità possiamo aggiungere oggi a ragion veduta.
È una questione di credibilità
Ma quanto possiamo essere credibili come referenti di una trasformazione sostenibile nel momento in cui noi non adottiamo le stesse pratiche che suggeriamo come necessarie o non condividiamo i valori culturali posti a fondamento delle scelte sostenibili?
“Chi non sa fare insegna” recita un vecchio adagio, probabilmente è vero ma ci corre l'obbligo di domandare se chi non sa fare sia poi un buon insegnante… Forse è giunto il momento di adottare un nuovo paradigma facendoci promotori del cambiamento prima di tutto con l'esempio. Gli Stakeholder, siano essi interni (giovani talenti da attrarre e trattenere), o esterni (clienti, fornitori, comunità di riferimento…) chiedono ai professionisti con cui si rapportano di condividere le loro stesse scelte valoriali e, di conseguenza, i percorsi che da queste scelte scaturiscono e su cui questi valori si fondano. Accompagnare un'azienda sulla strada della Sostenibilità significa oggi essere sostenibili e adottare, in prima persona, le policy che si suggeriscono.
La definizione di parametri condivisi rappresenta un elemento fondamentale per incorporare i temi della sostenibilità nei processi decisionali di tipo finanziario evitando mere opzioni di green washing e aumentando la trasparenza a favore di tutti gli Stakeholder di riferimento.
In considerazione del proprio ruolo i commercialisti sono chiamati ad assumere la responsabilità di essere una voce forte nel dibattito locale, nazionale e internazionale sulla sostenibilità. Mettendo a disposizione competenze ed esperienza sono chiamati a farsi promotori di una nuova idea di professione allineata ai reali bisogni della società in grado di fornire un tangibile contributo nell'affrontare le sfide globali.
Sempre più le aziende e le organizzazioni impegnate sui valori della sostenibilità, dell'etica e della promozione dello sviluppo chiedono lo stesso impegno ai loro partner. È importante costruire un dialogo continuo nella consapevolezza che la condivisione di obiettivi e risultati è fondamentale per massimizzare il valore e ridurre i rischi d'impresa anche alla luce della responsabilità che i progetti normativi comunitari pongono a carico delle società e dei suoi amministratori. La società civile, le associazioni, le organizzazioni e le realtà aziendali sono sempre più concentrate sui temi ESG.
Gli strumenti per costruire un'identità sostenibile: la sfida della UNI 11871:2022
La UNI 11871:2022, norma tecnica di riferimento per studi legali e studi di commercialisti, va in questa direzione includendo nella definizione dei “Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all'esercizio della professione per la creazione e promozione del valore” l'espresso riferimento alla Sostenibilità declinata nei tre ambiti di rilevanza ESG come attenzione alla sostenibilità ambientale, alla sfera sociale, alla governance e quindi alla sfera lavorativa.
L'approccio promosso da Cassa Nazionale Forense, UNI Ente Italiano di Normazione ASLA Associazione italiana degli Studi Legali Associati con la scelta di includere nel perimetro degli indici significativi per la creazione e protezione del valore le variabili di sostenibilità segna un passo importante e una evoluzione significativa rispetto alla precedente prassi di riferimento.
Nella norma tecnica vi è un riferimento diretto ai pilastri concettuali della sostenibilità, in chiave ambientale, etica e sociale, che viene poi articolata e declinata in casi concreti con riferimenti puntuali alla trasformazione digitale, che deve rappresentare l'infrastruttura su cui poggiare lo sviluppo sostenibile, e alla dematerializzazione dei documenti, all'utilizzo di materiali riciclati ed ecosostenibili, al contenimento degli sprechi, anche energetici con l'implementazione di travel policy a basso impatto inquinante, e alla gestione differenziata dei rifiuti. Accanto all'attenzione “ambientale” quella per il lavoro con l'ottimizzazione di percorsi di lavoro a distanza, la promozione di percorsi di crescita professionale che pongano al centro la persona valorizzando il merito e garantendo pari opportunità e reali politiche di inclusione, con attenzione alle esigenze della vita famigliare e, in generale, del bilanciamento tra vita e lavoro, oltre a una speciale attenzione alle scelte volte ad aggiungere valore al contesto in cui si opera.