Dopo un accenno ai principi contabili di riferimento sia nazionali che internazionali, ci focalizzeremo sulla valenza ricoperta dal rendiconto finanziario nell'ambito dell'analisi di bilancio. Evidenzieremo due aspetti ritenuti cruciali: l'importanza della gestione della liquidità in un contesto particolarmente complicato come quello attuale e la neutralità insita nello strumento stesso, rispetto alle scelte contabili operate dal redattore di bilancio. Concluderemo la nostra analisi, sottolineando che, per poter raggiungere tali finalità è necessario che tale documento di bilancio sia accuratamente ed opportunamente redatto.
I principi contabili di riferimento: l'OIC 10 e lo IAS 7
Per le entità che redigono il proprio bilancio applicando le disposizioni del Codice civile, l'art. 2423 c.c., al secondo comma, prescrive che «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio».
L'OIC 10 “Rendiconto finanziario” (di seguito, “OIC 10”), ai paragrafi 2 e 3, precisa che è compito del rendiconto finanziario fornire «informazioni per valutare la situazione finanziaria della società (compresa la liquidità e solvibilità) nell'esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi. Il rendiconto fornisce inoltre informazioni su:
le disponibilità liquide prodotte/assorbite dall'attività operativa e le modalità di impiego/copertura;
la capacità della società di affrontare gli impegni finanziari a breve termine; e
la capacità della società di autofinanziarsi».
Per le entità che, invece, predispongono il proprio bilancio secondo i principi contabili internazionali, è lo IAS 1 “Presentazione del bilancio”, al paragrafo 9, a definire il bilancio come «una rappresentazione strutturata della situazione patrimoniale-finanziaria e del risultato economico di un'entità. La finalità del bilancio è quella di fornire informazioni sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari di un'entità che siano di utilità per una vasta gamma di utilizzatori nell'assumere decisioni di carattere economico».
Lo IAS 7 “Rendiconto finanziario” (di seguito, “IAS 7”), al paragrafo 3, sottolinea che «gli utilizzatori dei bilanci di un'entità sono interessati al modo in cui l'entità genera e utilizza le disponibilità liquide e mezzi equivalenti. […] Per quanto le entità possano differire nella loro gestione ordinaria, esse hanno bisogno di disponibilità liquide […] per condurre le loro operazioni, per onorare le loro obbligazioni e per produrre utili per gli investitori». Lo IAS 7 prosegue, al paragrafo 4, illustrando l'importanza del rendiconto finanziario che «se utilizzato unitamente alle altre parti del bilancio, fornisce informazioni che permettono agli utilizzatori di valutare […] la sua struttura finanziaria […] e la sua capacità di influire sulla dimensione e sulla tempistica dei flussi finanziari […]». È lo stesso paragrafo a evidenziare come il rendiconto finanziario possa consentire ai destinatari del bilancio «di sviluppare sistemi per valutare e confrontare il valore attuale dei futuri flussi finanziari di differenti entità», permettendo, altresì, di eliminare «gli effetti dell'impiego di trattamenti contabili differenti per i medesimi fatti e operazioni». È di tutta evidenza, infatti, per chi abbia dimestichezza con i bilanci che, indipendentemente dai principi contabili secondo cui sono redatti, esistono sempre degli ambiti entro cui al redattore è consentito scegliere tra due o più trattamenti alternativi e in cui la rappresentazione contabile dei fatti gestionali risenta di una più o meno consistente soggettività. La misurazione delle disponibilità liquide all'inizio e alla fine di un determinato periodo contabile e l'identificazione delle variazioni che ne abbiano modificato la consistenza lungo tale periodo hanno, invece, il pregio dell'oggettività. Se le disponibilità liquide siano aumentate o diminuite in un dato periodo e in quale misura siano disponibili alla data di bilancio non è qualcosa che si presti a essere valutato discrezionalmente.
È sempre lo IAS 7 che, al paragrafo 5, ci fa notare che le «informazioni storiche sui flussi finanziari vengono spesso impiegate come un indicatore dell'ammontare, della tempistica e del grado di certezza dei flussi finanziari futuri. Esse sono utili anche per controllare la precisione delle stime passate dei flussi finanziari futuri […]».
L'OIC 10 e lo IAS 7, riconoscendo al rendiconto finanziario la medesima finalità, vi pongono al centro l'analisi delle variazioni della liquidità originate da:
l'attività operativa, che genera i ricavi dell'entità e che non ha né natura di attività di investimento né di finanziamento;
l'attività di investimento, che pertiene all'acquisto e alla vendita di attività immobilizzate e di investimenti finanziari diversi dalle disponibilità liquide ed equivalenti (per gli opportuni approfondimenti si rinvia all'OIC 14 “Disponibilità liquide” e allo IAS 7);
l'attività di finanziamento, che causa variazioni nella misura e nella composizione del capitale proprio e dei finanziamenti ottenuti dall'entità.
Le caratteristiche del rendiconto finanziario: la gestione della liquidità e la neutralità
Questa introduzione circa lo scopo per il quale sia la disciplina nazionale, sia i principi contabili internazionali prescrivono la redazione del rendiconto finanziario come parte integrante del bilancio (ricordiamo che nel primo caso lo è diventato a partire dagli esercizi iniziati il - o successivamente al - 1° gennaio 2016), ne evidenzia la rilevanza sia come strumento di analisi di bilancio sia come fonte di dati e informazioni utili per effettuare valutazioni d'azienda, in special modo quando queste ultime sono basate sul discounted cash flow.
Il rendiconto finanziario può essere considerato uno strumento fondamentale di analisi del bilancio grazie a due delle caratteristiche che lo contraddistinguono e che sono già state richiamate: (i) l'importanza della liquidità nel contesto di una sana gestione, soprattutto a fronte dello scenario macroeconomico attuale; (ii) la neutralità rispetto alle scelte contabili operate dal redattore di bilancio. Dalla lettura del rendiconto finanziario è possibile, infatti, cogliere molti fenomeni che interessano la gestione, che possono riflettersi significativamente sulle valutazioni degli utilizzatori del bilancio, la cui esposizione non può in alcun modo essere influenzata da scelte contabili.
Il rendiconto finanziario, letto congiuntamente con gli altri documenti che compongono il bilancio, permette di ottenere delle informazioni altrimenti non direttamente rinvenibili. Per esempio, letto in parallelo con il conto economico, può, permettere di cogliere situazioni, apparentemente paradossali, in cui a fronte di un incremento dei ricavi, la liquidità si contrae; circostanza, questa, che potrebbe dipendere da scelte commerciali che intendono promuovere le vendite concedendo termini di pagamento più ampi rispetto al passato e che potrebbe implicare l'insorgenza di tensioni finanziarie, con un incremento degli oneri per interessi, col differimento di investimenti rilevanti per lo sviluppo del business o addirittura compromettendo la solvibilità dell'entità. Questo per quanto attiene al valore segnaletico del rendiconto finanziario nei riguardi della gestione operativa. Tuttavia, un'attenta lettura del rendiconto finanziario può permettere anche di:
valutare l'adeguatezza delle scelte di investimento e di finanziamento operate; nonché di
giudicare se le scelte operate nell'uno e nell'altro ambito siano tra loro coerenti;
ossia idonee a perseguire una crescita finanziariamente equilibrata dell'entità e con essa del valore che il mercato le può riconoscere.
Mostrando le fonti da cui un'entità attinge per ottenere le risorse finanziaria di cui necessita per continuare a operare e per perseguire obiettivi di investimento, nonché quali fenomeni, al contrario, ne drenino in maggiore quantità, il rendiconto finanziario fornisce agli utilizzatori del bilancio una panoramica sulle sue dinamiche finanziarie e un valido strumento per valutarne la solvibilità prospettica.
I requisiti indispensabili: l'accuratezza e la coerenza informativa
Ovviamente, perché sia in grado di assolvere pienamente a questi compiti, il rendiconto finanziario deve essere predisposto in modo accurato e l'analisi non deve limitarsi a un solo periodo, ma dovrebbe estendersi all'osservazione di un congruo numero di esercizi, così da cogliere non solo fenomeni temporanei, ma anche le eventuali tendenze in atto.
Per quanto si sia più volte sottolineata la neutralità del rendiconto finanziario rispetto alle scelte contabili effettuate, la sua accurata predisposizione, di cui è responsabile il redattore di bilancio, resta una questione certamente rilevante. Per sua natura, infatti, il rendiconto finanziario altro non è se non una esposizione ragionata delle variazioni che hanno interessato, in un dato periodo, le poste patrimoniali. Esso, pertanto, non può consistere nella mera presentazione di una serie di differenze tra saldi patrimoniali iniziali e finali, che accompagnano una serie di aggiustamenti al risultato di periodo funzionali a depurarlo dei fenomeni non monetari che lo hanno interessato, ma deve, invece, esprimere esclusivamente le variazioni monetarie di periodo, classificandole opportunamente in funzione della natura operativa, d'investimento o finanziaria, delle operazioni che le hanno causate.
In estrema sintesi, non si può pensare che il rendiconto finanziario sia un semplice documento compilativo, frutto dalla mera rielaborazione dei dati provenienti dagli schemi di stato patrimoniale e di conto economico. Esso richiede invece un adeguato sforzo di riclassificazione e di valutazione degli accadimenti aziendali, al fine di predisporre un corretto documento.
Considerazioni conclusive
Il rendiconto finanziario è parte del bilancio d'esercizio (e consolidato) e se opportunamente redatto, rivela informazioni particolarmente utili all'utilizzatore dell'informativa di bilancio. Oltre a fornire dati e informazioni utili per effettuare le valutazioni d'azienda, soprattutto se basate sul discounted cash flow, esso presenta almeno altre due peculiarità. La prima riguarda la sua neutralità rispetto alle scelte contabili operate dal suo redattore, mentre la seconda è insita nella sua capacità di informare in merito alla gestione della liquidità aziendale. Tema quest'ultimo particolarmente sentito in questo scenario di turbolenza macroeconomica. Contrariamente a quanto si possa pensare però, non è un mero documento compilativo, bensì richiede un'adeguata attenzione al fine della sua corretta redazione.