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mercoledì 05/10/2022 • 06:00

Contabilità Tassonomia XBRL

XBRL Italia propone lo standard setter tecnologico per gli ETS

XBRL Italia ha pubblicato in consultazione la proposta di adottare la tassonomia anche per i bilanci degli ETS da depositare al RUNTS. La bozza in consultazione si è chiusa il 5 settembre e ora l’analisi dei commenti ricevuti consentirà di definire il documento da presentare al Ministero del lavoro.

di Fioranna Negri - Dottore commercialista e revisore legale - BDO Italia s.p.a.

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La tassonomia  XBRL è una disciplina che si occupa di classificare, nominare e descrivere determinati ambiti, attraverso la definizione di principi, procedure e norme che la regolano. Nell’ambito dell’informativa finanziaria la tassonomia XBRL del bilancio di esercizio indica i concetti e le definizioni, nonché le regole che riguardano tutte le informazioni finanziarie inserite nel set del bilancio d’esercizio, utilizzando la sintassi XML standard, in linea con i Principi Contabili Italiani (“OIC”).

In pratica la tassonomia XBRL è rappresentata dalla classificazione e dalla descrizione delle voci patrimoniali, economiche e finanziarie che rendono omogenei tutti i bilanci depositati alla CCIA e consentono, a tutti gli stakeholders interessati, di avere informazioni trasparenti e comparabili, facilmente fruibili e, quindi, utili alla valutazione delle aziende. Inoltre, il deposito sistematico di tutti i bilanci, prospetti contabili e note integrative, secondo regole prefissate permette la creazione di una banca dati che mette a disposizione degli operatori delle imprese informazioni complete e coerenti sulle performance delle società.

La tassonomia XBRL (eXtensible Business Reporting Language) si è evoluta nel tempo per adeguarsi ai nuovi contenuti che, di volta in volta, la normativa di settore o le modifiche apportate ai principi contabili italiani, richiedevano. Quindi, dalla versione in vigore nel 2010, limitata ai soli prospetti contabili (ai sensi del D.P.C.M. del 10 dicembre 2008 (G.U. n. 304/2008), XBRL Italia ha sviluppato nuove versioni fino ad arrivare all’attuale tassonomia che consente di includere in un unico file digitale elaborabile tutto il set del bilancio d’esercizio, comprensivo anche della nota integrativa (ai sensi del D.Lgs. 139/2015 e con il parere favorevole dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC).

La tassonomia per i bilanci degli ETS

Con riferimento all’informativa finanziaria degli ETS XBRL Italia ha sviluppato un foglio elettronico, destinato a rappresentare lo standard setter tecnologico di riferimento, pubblicato sul proprio sito istituzionale, all’interno del quale ha inserito la bozza della struttura e del contenuto della Tassonomia ETS. Il foglio elettronico è stato pubblicato a fine luglio 2022 con lo scopo di raccogliere commenti e suggerimenti dalle parti interessati che consentissero di perfezionarlo. L’obiettivo è quello di realizzare una tassonomia per la codifica sia del bilancio d’esercizio che del rendiconto di cassa degli ETS (ai sensi dell’art. 13 del Codice del Terzo settore (D.Lgs. 117/2017 il “CTS”). La consultazione pubblica è terminata il 5 settembre scorso e, una volta definito lo standard, XBRL Italia presenterà il risultato ottenuto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali affinchè possa valutarne l’adozione ai fini del deposito dei bilanci d’esercizio o dei rendiconti di cassa presso il Registro unico nazionale del Terzo settore (ai sensi del par. 3 dell’allegato B al DM 106/2020).

Nel documento che accompagna la bozza della tassonomia ETS, XBRL Italia spiega che il foglio elettronico si basa sui commi 1 e 2 dell’art. 13 CTS, sul DM 5 marzo 2020 nonché sull’OIC 35 “Principio Contabile ETS” dell’OIC.

È utile ricordare che il DM 5 marzo 2020 (G.U. n. 102/2020) ha stabilito l’impostazione degli schemi di bilancio che gli ETS devono adottare per rappresentare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria e nello specifico gli schemi sono i seguenti:

  • Stato patrimoniale: Modello A   
  • Rendiconto gestionale: Modello B
  • Relazione di missione: Modello C
  • Rendiconto di cassa: Modello D

I primi tre modelli citati devono essere utilizzati dagli ETS con ricavi, vendite, proventi o entrate annuali, comunque denominate, superiori a euro 220.000, mentre gli ETS con ricavi, vendite, proventi o entrate annuali, comunque denominate, inferiori a euro 220.000 possono predisporre il bilancio utilizzando il Modello D “Rendiconto di cassa”, e, di conseguenza, rilevando i fatti gestionali secondo il principio della cassa.

Il contenuto del foglio elettronico pubblicato

Il foglio elettronico pubblicato è composto da ventidue “fogli”, e il primo foglio “Indice e note” dà una visione complessiva della bozza della struttura e del contenuto della Tassonomia ETS in corso di sviluppo. Negli altri ventuno fogli sono riportate le singole tabelle che fanno parte della struttura. L’impostazione della tassonomia ETS è costituita da due parti:

  • la parte comune che prescinde dal documento codificato, ossia bilancio di esercizio o rendiconto per cassa, suddivisa in due capitoli: il primo che prevede l’inserimento dei «Dati identificativi dell'ente» a cui si riferisce il documento e il secondo denominato «Dichiarazione di conformità del bilancio», in cui inserire la dichiarazione di conformità di quanto depositato rispetto al documento originale;
  • il corpo dei documenti specifici, suddiviso in due parti alternative fra loro: la prima è dedicata alla codifica del bilancio di esercizio (ai sensi dell’ex comma 1 dell’art. 13 del CTS), la seconda è dedicata alla codifica del rendiconto per cassa (ai sensi del comma 2 dell’art. 13 del CTS).

Il bilancio di esercizio

Il bilancio d’esercizio è sicuramente la parte più corposa e difficile da regolamentare poiché ricomprende i tre documenti di cui all’art. 13 del CTS, già sopra richiamati, ossia: lo «Stato patrimoniale», il «Rendiconto gestionale» e la «Relazione di missione».

XBRL Italia spiega che le voci dello stato patrimoniale e del rendiconto gestionale derivano, rispettivamente, dai modelli A e B del D.M. del 5 marzo 2020, già sopra richiamato, integrati da alcuni dettagli tra i quali:

  • nello stato patrimoniale: la suddivisione dei crediti, l’inserimento della voce imposte anticipate e la suddivisione dei debiti esigibili entro l’esercizio successivo o oltre l’esercizio successivo;
  • nel rendiconto gestionale: l’inserimento delle sette voci aggiuntive degli “Oneri e costi” presenti nell’Appendice B dell’OIC 35, in conseguenza delle previsioni contenute nei paragrafi 18, 19 e 30 sulla tematica delle “Riserve vincolate e debiti per erogazioni liberali condizionate” di quest’ultimo, ossia (i) le svalutazioni delle immobilizzazioni materiali ed immateriali, presenti nelle sezioni “A”, “B” e “E”, (ii) l’accantonamento a riserva vincolata per decisione degli organi istituzionali, presente nelle sezioni “A” e “E” e (iii) l’utilizzo della riserva vincolata per decisione degli organi istituzionali, anch’esso presente nelle sezioni “A” e “E.

La relazione di missione, infine, è stata impostata sulla base delle indicazioni contenute nel modello C del citato D.M. del 5 marzo 2020, ripartita secondo il paragrafo 15 dell’OIC 35, ossia suddivisa in:

  1. informazioni generali;
  2. illustrazione delle poste di bilancio; e
  3. illustrazione dell’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie.

XBRL Italia riserva poi una sezione specifica nell’ambito della Relazione di missione in cui propone di inserire il «Rendiconto finanziario», poiché spiega che “tale prospetto nasce dalla constatazione che, sebbene quest’ultimo non sia richiesto né dalla normativa primaria (il comma 1 dell’art. 13 del CTS) né da quella secondaria (il d.m. del 5 marzo 2020), la sua redazione consentirebbe una migliore rappresentazione della situazione finanziaria dell’ente del Terzo settore”.

Il rendiconto per cassa

La tassonomia del prospetto del rendiconto di cassa è stata sviluppata sulla base modello D del DM 5 marzo 2020, ed è composta da una sezione che ospita i dati numerici e da una sezione denominata «Altre informazioni». Quest’ultima è costituita da quattro blocchi di testo:

  • le due parti centrali sono dedicate, rispettivamente, all’annotazione ex comma 6 dell’art. 13 del CTS, che richiede all'organo di amministrazione di documentare il carattere secondario e strumentale delle “attività diverse” (art. 6 CTS), a seconda dei casi, nella relazione di missione o in una annotazione in calce al rendiconto per cassa o nella nota integrativa al bilancio e al rendiconto ex comma 3 dell’art. 48 CTS che stabilisce che i rendiconti delle raccolte fondi svolte nell'esercizio precedente devono essere depositati entro il 30 giugno di ogni anno presso il RUNTS;
  • la parte iniziale e finale, sono invece immaginati per consentire al redattore del rendiconto per cassa di fornire informazioni ulteriori rispetto a quelle richieste dalla normativa vigente.

Il progetto di sviluppare una tassonomia XBRL per i bilanci degli ETS sorge dalla valutazione fatta da XBRL Italia che ritiene che l’adozione di tale codifica elettronico-elaborabile della comunicazione economico finanziaria, abbia “significativi vantaggi in termini di fruibilità, trasparenza ed elaborabilità” e consenta “non solo di rappresentare correttamente i bilanci degli enti del Terzo settore, bensì pure di soddisfare le (principali) necessità di coloro che li predisporranno e utilizzeranno”.

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redazione Memento

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