giovedì 01/09/2022 • 12:11
A seguito dell'approvazione in via definitiva del disegno di legge sulla riforma della giustizia tributaria, con la lettera del 29 agosto 2022, l'Associazione Magistrati Tributari ha dichiarato sciopero dal 19 al 23 settembre 2022.
redazione Memento
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L'Associazione Magistrati Tributari, con la lettera alla Commissione di Garanzia del 29 agosto 2022, ha dichiarato l'astensione dalle attività giudiziarie e, in particolare, dalla partecipazione alle udienze pubbliche e dallo svolgimento di qualunque altro adempimento d'ufficio, da lunedì 19 settembre 2022 a venerdì 23 settembre 2022. Rimane assicurato lo svolgimento dei servizi giudiziari urgenti, inclusa la trattazione delle istanze cautelari.
Lo sciopero è dovuto all'approvazione in via definitiva del disegno di legge sulla riforma della giustizia tributaria, di cui l'AMT ha evidenziato numerosi punti critici, di seguito riportati:
1) mancato rafforzamento della indipendenza del giudice tributario dal MEF, la cui presenza è addirittura rafforzata con l'attribuzione di poteri di gestione dello status giuridico ed economico del c.d. personale giudicante e dei concorsi di reclutamento. Il disegno di legge rende i nuovi magistrati tributari dipendenti dello stesso Ministero, cioè dal dicastero che è il titolare degli interessi sostanziali del processo;
2) mancata previsione di un indennizzo economico a favore dei giudici tributari che, confidando nella durata dell'incarico fino all'età di 75 anni, hanno rinunciato alle attività professionali, si sono sottoposti a onerosi trasferimenti di sede e svolgono a tempo pieno tale attività;
3) disservizio dell'attività giudiziaria nelle sedi che rimarranno scoperte e disfunzioni in quelle nelle quali si ridurrà sensibilmente il numero dei giudici a causa della diminuzione del numero dei giudici;
4) dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2027 cesseranno dalle funzioni n. 1100 giudici tributari rispetto agli attuali n. 2490 giudici in servizio. Il previsto ingresso di n. 100 magistrati tributari provenienti dalle altre magistrature per dedicarsi a tempo pieno a quella tributaria, e l'ingresso di n. 100 nuovi magistrati tributari a seguito del primo concorso pubblico che sarà a breve bandito dal CPGT, non consentirà lo svolgimento della funzione giudiziaria nei tempi brevi richiesti dal PNRR;
5) l'eliminazione del c.d. incentivo economico (c.d. compenso premiale) a favore delle Commissioni
più virtuose che ogni anno smaltiscono il 10% dell'arretrato dell'anno precedente non solo
non agevolerà lo smaltimento delle cause pendenti, ma si risolverà in una penalizzazione economica per i
giudici più virtuosi;
6) palese disparità di trattamento economico e giuridico tra i componenti del collegio giudicante che svolgeranno le medesime funzioni giudiziarie, a secondo delle rispettive provenienze; disparità tanto più stridente se si considera che, almeno in sede di prima applicazione, saranno i giudici attualmente in servizio a doversi occupare del tirocinio e della valutazione dei nuovi magistrati tributari assunti per concorso;
7) le nuove regole di elezione dei componenti dell'organo di autogoverno favoriscono alcune categorie di giudici, alterando il principio della proporzionalità, della rappresentanza e della razionalità del sistema elettorale (art. 3 Cost.).
Fonte: Lettera ATM 29 agosto 2022
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