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venerdì 24/06/2022 • 15:08

Lavoro Dalla Commissione UE

Rifugiati ucraini: l'impegno dell'Europa per l'integrazione

L’Europa rende nota la volontà di occuparsi in maniera attiva dell’ingresso nella comunità di rifugiati Ucraini, adottando una serie di misure che partono con gli orientamenti della Commissione Europea evidenziati con il comunicato stampa del 14 giugno 2022.

di Luca Furfaro - Consulente del lavoro - Studio Furfaro e Founder FL&Associati

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  • Tempo di lettura 6 min.
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Nei giorni scorsi c’è stato il via libera dalla commissione bilancio del Parlamento europeo al rafforzamento dei programmi di migrazione dell'Ue per aiutare i Paesi membri a far fronte alla crisi in Ucraina. 

L’accesso al mercato del lavoro

E’ stato dato, infatti, parere positivo al pacchetto di sostegno da 400 milioni di euro proposto dalla Commissione nel quadro dell'impegno da 1 miliardo di euro a favore dell'iniziativa 'Stand Up For Ukraine'. In aiuto del pacchetto anche l’incremento del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Amif) per un importo di 99,8 milioni di euro in stanziamenti d'impegno e 76 milioni di euro in stanziamenti di pagamento per aiutare gli Stati membri a garantire che le persone in fuga dall'Ucraina possano beneficiare di un'adeguata prima accoglienza, cibo, alloggio, servizi igienico-sanitari, vestiti, medicinali, rintracciamento familiare, assistenza legale e di traduzione.

La possibilità d’integrazione nel mercato del lavoro dipenderà quindi dal coordinamento tra le azioni adottate direttamente per il lavoro ma anche da quanto determinato in altri settori quali l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria, alla protezione e ai servizi sociali. I due interventi sono quindi complementari e offrono una misura coordinata per questa emergenza migratoria.

Dal punto di vista lavorativo la Commissione Europea ha reso nota la propria posizione, attraverso apposito comunicato stampa del 14 giugno, che ha interessato l’accesso nel mercato del lavoro, l’istruzione e formazione professionale e l’apprendimento da parte degli immigrati ucraini.

La Commissione europea con la pubblicazione della propria comunicazione ha inteso invitare gli Stati membri a estendere, nella misura del possibile, le disposizioni relative all’istruzione e formazione professionale e all’apprendimento degli adulti per le persone in fuga dal conflitto russo-ucraino ammissibili alla protezione temporanea a norma della direttiva sulla protezione temporanea, come pure alle persone ammissibili a una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale.

Difatti, secondo i dati, in seguito al conflitto bellico attualmente in Ucraina, oltre sette milioni di cittadini Ucraini hanno raggiunto l’Unione Europea, ma di questi solo un numero esiguo è riuscito ad accedere efficacemente, e regolarmente, al mercato del lavoro.

La preghiera della Commissione è inoltre quella di prestare molta attenzione alla non discriminazione e alle vulnerabilità specifiche di determinati gruppi soggetti a un maggiore rischio di discriminazione, tra cui i Rom e le persone appartenenti a minoranze razziali o etniche, le persone con disabilità e la comunità LGBTIQ.

Gli obiettivi da raggiungere

Gli Stati membri sono incoraggiati ad attuare gli orientamenti, in linea con i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, e basati sulle varie misure già adottate che mirano all’integrazione e alla promozione del lavoro regolare per i migranti e al sostegno ed alla formazione professionale, obiettivi essenziali per un mercato del lavoro ed un welfare sociale equo e funzionante.

La Commissione Europea vuole, come fondamentale obiettivo, evitare lo sfruttamento e il lavoro sommerso. In tal senso il richiamo è all’importante ruolo dei servizi pubblici per l’integrazione delle persone nel mercato del lavoro. Difatti tali servizi offrono informazioni per coloro che arrivano e fungono da punto di incontro tra persone in cerca di lavoro e datori di lavoro cooperando con gli altri attori del mercato del lavoro.

I servizi pubblici per l’impiego sono anche i principali fornitori di servizi EURES, utilizzabili dai soggetti migranti. L’impegno è comunque quello di aumentare scambi e cooperazione attraverso la rete europea dei servizi pubblici per l’impiego.

L’invito agli stati membri è quindi quello di fornire informazioni sul sostegno disponibile per le persone che fuggono dalla guerra, con particolare attenzione all’orientamento professionale, alla consulenza e alla protezione contro la discriminazione, non limitandosi all'obbligo giuridico vigente di informare le persone dei loro diritti.

Le misure da adottare

I beneficiari della protezione temporanea dovranno essere autorizzati a esercitare un’attività di lavoro dipendente o autonomo, nel rispetto della normativa nazionale e secondo le tipologie di attività svolta.

Gli Stati membri applicheranno la normativa nazionale vigente in materia di retribuzione, di accesso ai regimi di sicurezza sociale connessa all’attività di lavoro dipendente o autonomo, nonché di ogni altra condizione di lavoro.

La raccomandazione della Commissione Europea nella precedente comunicazione del 23 marzo è stato quello di interpretare i diritti conferiti dalla direttiva sulla protezione temporanea per accedere al mercato del lavoro dell’UE nel modo più ampio possibile, applicando eccezioni alla libera circolazione nel mercato interno solo in circostanze debitamente giustificate.

L’intento è quindi quello di favorire l’accesso al mercato del lavoro anche ai beneficiari di una protezione adeguata ai sensi del diritto nazionale senza dimostrazione che tali inserimenti non siano prioritari rispetto a cittadini UE.

Ulteriore traguardo quello di favorire l’accesso al mercato lavorativo delle donne anche attraverso l’assistenza all’infanzia e all’istruzione scolastica, e di promuovere il sostegno ai datori di lavoro grazie ad indennità per la creazione di start-up.

Per quanto concerne l’istruzione e la formazione professionale e dell’apprendimento degli adulti, si auspica che le competenze e le qualifiche dei soggetti possano essere considerate, valutate e riconosciute rapidamente, a prescindere dall’attuale disponibilità della documentazione contribuendo inoltre alla realizzazione di opportunità per il miglioramento delle competenze e della riqualificazione professionale.

Per agevolare gli Ucraini nella creazione dei curriculum vitae, la Commissione ha reso disponibili in lingua ucraina diversi strumenti della piattaforma Europass, inoltre è stato predisposto un sito web multilingue che fornisce alle persone in fuga informazioni sui loro diritti, sulle loro opportunità e sulle procedure da seguire una volta giunte nell’UE.

Viene ulteriormente prevista la possibilità di accesso ed uso dei fondi dell’UE disponibili per garantire la formazione professionale e l’apprendimento degli adulti (Fondo sociale europeo FSE, Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, Fondo di aiuti europei agli indigenti FEAD, Fondo asilo, migrazione e integrazione AMIF) con la possibilità anche di utilizzo della progettualità legata ad Erasmus+.

Fonte: Comunicato Commissione europea 16 giugno 2022

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a cura di

redazione Memento

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