venerdì 10/06/2022 • 11:17
Meno di un mese all’erogazione del bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti. Cosa succederà, dunque, a partire da luglio? Numerose sono le criticità per le imprese evidenziate dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che non sembrano ancora trovare risposta. Incerto è anche il destino di autonomi e professionisti, per i quali l’erogazione del bonus è subordinata ad un decreto attuativo, da emanare entro il 17 giugno.
redazione Memento
Nel mese di luglio beneficeranno del bonus 200 euro ben 31,5 milioni di persone e la misura, introdotta con l'entrata in vigore del Decreto Aiuti (DL 50/2022), peserà sulle casse dello Stato per € 6,3 miliardi. La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, dopo aver analizzato le disposizioni che regolano la misura (artt. 31, 32, 33 DL 50/2022), si interroga sulle criticità che la stessa comporterà per i datori di lavoro e per le imprese. Chi beneficerà del bonus? Dipendenti, pensionati, disoccupati, ma anche titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, percettori del Reddito di Cittadinanza e collaboratori domestici, lavoratori a tempo determinato, stagionali, intermittenti, lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, lavoratori autonomi occasionali. Tra i destinatari della misura, anche autonomi e professionisti, per i quali, tuttavia, bisogna ancora attendere il decreto attuativo che disciplinerà i requisiti reddituali per accedere al bonus, da emanare entro il termine ordinatorio del 17 giugno 2022. Datori di lavoro: quali criticità? I datori di lavoro dovranno erogare, nella busta paga di luglio, la somma di € 200 ai lavoratori dipendenti che nel primo quadrimestre dell'anno 2022 hanno beneficiato dell'esonero contributivo dello 0,80% (art. 1, c.121, 234/2021). Tale importo verrà compensato con i contributi dovuti nella denuncia mensile, in modo similare alla procedura prevista per l'indennità di malattia. In questo modo, la misura creerà non poche criticità alle imprese. 1. È effettivamente necessario aver beneficiato dell'esonero? Per il diritto all'indennità è necessario aver effettivamente beneficiato dell'esonero contributivo per almeno una mensilità, oppure è sufficiente averne semplicemente diritto, a prescindere dell'effettiva applicazione dell'esonero da parte del datore di lavoro nelle mensilità individuate dal legislatore? Secondo la Fondazione Studi, il dubbio sorge anche in relazione alle tempistiche che i datori di lavoro hanno avuto a disposizione per procedere al riconoscimento dell'esonero a favore dei lavoratori: si è, infatti, dovuto attendere le istruzioni operative dell'INPS (Circ. INPS 22 marzo 2022 n. 43). La Fondazione Studi ritiene, in ogni caso, che per il diritto all'indennità sia sufficiente l'acquisizione del diritto a prescindere dalla effettiva esposizione dell'esonero in una delle denunce contributive mensili del periodo interessato. 2. Erogazione automatica del bonus ai dipendenti: è davvero così? Sotto il profilo procedurale, è previsto che il datore di lavoro proceda automaticamente al riconoscimento dell'indennità. Tuttavia, si riscontra un'ulteriore criticità in quanto tale automaticità è in realtà subordinata ad una preventiva dichiarazione da parte del lavoratore di non essere titolare di un trattamento pensionistico o del reddito di cittadinanza (art. 32, c. 1 e 18, DL 50/2022). 3. Pluralità di rapporti di lavoro: come procedere? L'indennità una tantum spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro. È, pertanto, opportuno che i datori di lavoro si cautelino per evitare possibili plurimi riconoscimenti del bonus 200 euro che comporterebbero recuperi in sede di controllo delle denunce mensili ai fini contributivi da parte dell'INPS. Particolari criticità si riscontrano nel caso in cui il rapporto di lavoro dovesse, nel frattempo, essere cessato: il recupero dell'istituto verrà effettuato nei confronti del datore di lavoro, per cui sarà poi quest'ultimo a dover recuperare l'indebito nei confronti dell'ex dipendente. 4. Orario di lavoro ridotto: l'indennità spetta per intero? L'indennità di € 200 spetta per intero a prescindere dalla durata dell'orario di lavoro. Il problema si pone nel caso di rapporti di lavoro instaurati dal mese di maggio 2022, in quanto il datore di lavoro non è in possesso degli elementi che gli consentano la verifica del requisito dell'esonero contributivo dello 0,80% nel periodo individuato. Sarà onere del datore di lavoro verificare se nel corso del primo quadrimestre il dipendente aveva un contratto che gli dava diritto alla decontribuzione e se ne ha fruito in almeno in uno dei quattro mesi? In caso affermativo, con che modalità? È sufficiente un'autocertificazione del lavoratore? Secondo la Fondazione Studi, l'interpretazione letterale della norma suggerisce che sia il datore di lavoro con il quale sussiste il rapporto di lavoro nel mese di luglio a dover riconoscere il bonus. Riflessioni sull'esonero contributivo dello 0,80% Il beneficio dell'esonero dello 0,80% non tiene particolarmente conto della situazione economica personale del lavoratore, a differenza del riferimento al reddito dell'anno precedente. Ulteriore aspetto da analizzare, è la disparità di trattamento che subiranno i lavoratori in tutti i quei casi in cui, nel primo quadrimestre 2022, si sono trovati ad avere un imponibile contributivo inferiore al massimale mensile di € 2.692,00, quando in un mese “standard” la retribuzione degli stessi sarebbe stata superiore. Va precisato che stando alla Circ. INPS 22 marzo 2022 n. 43, il controllo deve essere effettuato su base mensile, senza alcun conguaglio a dicembre o in sede di cessazione del rapporto di lavoro. Fonte: Approfondimento Fondazione Studi Consulenti del Lavoro 9 giugno 2022
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