Rimborso spese dei taxi: la posizione dell'Agenzia delle Entrate

Sappiamo che parlare di taxi nel bel paese non è mai facile. I sentimenti potrebbero essere contrastanti tra chi capisce il fenomeno (giuridico e se vogliamo anche sociale) e si schiera in favore dei tassisti da tutti gli altri.

Scevri da condizioni ed opinioni ed attendendoci alla mera rappresentazione dei fatti, l'amministrazione finanziaria è recentemente intervenuta con la risposta all'interpello n°302/2025 a merito della quale ha consegnato la parola “imponibile” al rimborso effettuato in favore dei dipendenti in trasferta che pagano il taxi con moneta cartacea.

Il tutto in applicazione di una norma che all'inizio dell'anno aveva dato molto a discutere. Parliamo dei commi 81 e 83 della Legge di stabilità 2025 (L. n. 207/2024).

L'occasione è ghiotta per fare il punto della situazione.

Rimborso delle spese di trasferta

Il comma 81 della legge n. 207/2024 è pacifico.

Quale modifica del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, si introduce questo capoverso all'articolo 51 comma 5 «I rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea di cui all'articolo 1 della legge 15 gennaio 1992, n.  21, per le trasferte o le missioni di cui al presente comma, non concorrono a formare il reddito ...