Legittima la soglia salariale minima regionale se limitata agli appalti pubblici

La vicenda normativa e le norme impugnate

Il Presidente del Consiglio dei ministri ha impugnato l'art. 2 c. 2 della legge della Regione Puglia n. 30 del 2024, sia nella sua formulazione originaria sia in quella modificata dall'art. 21 della legge regionale n. 39 del 2024. La norma imponeva alla Regione, agli enti sanitari e a tutti gli enti regionali di verificare che i CCNL indicati nelle procedure di gara prevedessero un “trattamento economico minimo inderogabile pari a nove euro l'ora”, successivamente modificato in “una retribuzione minima tabellare inderogabile pari a nove euro l'ora”.

Secondo la tesi del Governo, tali disposizioni avrebbero introdotto una sorta di salario minimo legale, e ciò in violazione delle seguenti norme costituzionali:

- artt. 36 c. 1 e 39 c. 4 che tutelano il principio di una retribuzione proporzionata e sufficiente e l'autonomia della contrattazione collettiva;

- l'art. 117 c. 2 lettere l) e m), che stabilisce la riserva di legge esclusiva dello Stato per la materia dell'ordinamento civile (in cui rientra la disciplina del rapporto di lavoro) e la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni.