
mercoledì 17/12/2025 • 07:47
L'Agenzia delle Entrate, con FAQ del 15 dicembre 2025, chiarisce le modalità per rimediare a errori materiali nella compilazione del Modello CPB (quadro P). Se un contribuente ha indicato redditi superiori a quelli reali, può presentare una dichiarazione integrativa, ma l'efficacia del concordato dipenderà dallo scostamento tra i dati corretti e quelli originari.
redazione Memento
FAQ n. 1 del 15 dicembre 2025
L'adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB) richiede estrema precisione nella compilazione dei dati, ma cosa succede se un contribuente commette un errore materiale indicando valori più elevati di quelli effettivi? L'Agenzia delle Entrate ha fornito importanti precisazioni con FAQ del 15 dicembre 2025, delineando il percorso per la regolarizzazione tramite dichiarazione integrativa.
Secondo quanto precisato dall'Amministrazione Finanziaria, il contribuente che intende sanare errori o omissioni (come l'errata indicazione nel rigo P04 del reddito rilevante) deve presentare una dichiarazione integrativa completa. Questa deve necessariamente includere sia il modello ISA che il quadro P del modello CPB contenente i dati aggiornati.
Tuttavia, la presentazione dell'integrativa oltre i termini ordinari di adesione non modifica automaticamente l'accordo già sottoscritto, ma serve a ricalcolare la proposta per verificare se si sono verificate cause di decadenza.
L'impatto della correzione sulla validità del concordato dipende dall'entità dello scostamento tra i dati originari e quelli rettificati:
Il chiarimento riguarda anche chi ha aderito al CPB 2025/2026 inviando il modello in modalità autonoma. Anche in questa circostanza, per correggere errori incidenti sulla determinazione del reddito, è indispensabile presentare una dichiarazione integrativa che riepiloghi tutti i quadri, incluso il modello CPB con i dati corretti o confermati, per consentire all'Agenzia di effettuare i controlli necessari sulla permanenza dei requisiti.
FAQ n. 2 del 15 dicembre 2025
Infine, l'Agenzia ha chiarito che il contribuente il quale, a seguito di una lettera di compliance, presenti una dichiarazione integrativa modificando i dati ISA del periodo d'imposta 2023 è tenuto a ricalcolare l'imposta sostitutiva sul reddito eccedente concordato. Qualora l'aggiornamento dei dati comporti una variazione del punteggio di affidabilità fiscale, ad esempio scendendo da 7 a 5, l'aliquota deve essere adeguata ai nuovi parametri previsti dalla legge, passando in questo caso dal 12 al 15%. Tale aggiornamento deve essere formalizzato attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa per il periodo oggetto di concordato, avendo cura di riportare l'aliquota corretta e il nuovo valore dell'imposta all'interno del quadro CP.
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Giuseppe Moschella
- Dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

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