Lusso e caporalato: prevenire lo sfruttamento nella filiera della moda

Giovedì 4 dicembre 2025 si diffonde la notizia della "richiesta di consegna" avanzata dalla Procura di Milano verso 13 brand della moda di lusso, che dovranno ora consegnare la documentazione necessaria a provare il rispetto delle norme di salute e sicurezza all'interno delle loro filiere. Pur se nessuna delle aziende oggetto della richiesta risulta formalmente indagata, si tratta dell'ennesimo capitolo della vicenda che vede la procura milanese focalizzata sul responsabilizzare le imprese committenti, ossia i grandi marchi della moda, affinché garantiscano condizioni di lavoro e retribuzioni degne anche per le loro appaltatrici.

Del tema si sta occupando anche il Parlamento, attualmente alle prese con la discussione del disegno di "Legge annuale sulle piccole e medie imprese" (cd. DDL PMI). La legge, tra le diverse misure, prevede l’introduzione della Certificazione unica di conformità delle filiere della moda, una sorta di bollino che dovrebbe garantire legalità, tracciabilità, rispetto delle norme sul lavoro lungo tutta la catena produttiva del settore.