
martedì 09/12/2025 • 06:00
La Corte di Giustizia Europea, con sentenza 20 novembre 2025 C-57/23, si è espressa sulla legittimità della raccolta di dati biometrici e genetici nell'ambito di un procedimento penale e della loro conservazione da parte della Polizia di uno Stato membro dell'Unione, nello specifico la Repubblica Ceca.
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Il caso prende origine dal rinvio pregiudiziale effettuato dalla Corte amministrativa suprema della Repubblica Ceca in relazione alla normativa sulle indagini di polizia di questo Paese che prevede la raccolta di campioni biologici, impronte digitali, registrazioni video e audio per chiunque sia sottoposto a un procedimento penale per un reato doloso o sia sospettato di aver commesso un tale reato. La medesima normativa, inoltre, prevede la conservazione di tali dati genetici in banche dati senza indicarne un termine massimo, ma solo con una verifica periodica in ordine alla necessità della conservazione.
La questione sottoposta alla Corte pone tre quesiti fondamentali.
Il primo quesito si basa sulla circostanza che la Dir. UE 2016/680 del 27 aprile 2016 relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento de...
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