
mercoledì 26/11/2025 • 11:53
Con Risp. a interrogazione parlamentare 25 novembre 2025 n. 5-04715, n. 5-04717 e n. 5-04718, sono stati forniti chiarimenti in tema di: flat tax e cedolare secca; regime impatriati e regole UE; rivalutazione delle partecipazioni non quotate.
redazione Memento
Flat tax e cedolare secca e impatti sulle entrate di regioni ed enti locali
Nonostante i regimi sostitutivi dell’IRPEF (flat tax per autonomi e cedolare secca) siano spesso ritenuti erosivi della base IRPEF, l’imponibile delle addizionali regionali e comunali è cresciuto costantemente dal 2019 al 2023, come indicato dalle statistiche IRPEF pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze. Questi regimi sono stati concepiti per semplificare il prelievo e favorire l’emersione, con risultati riconducibili a un miglioramento della tax compliance, in particolare sui redditi da locazione.
Sul piano delle finanze territoriali, la risposta n. 5-04715 chiarisce che eventuali minori entrate da addizionale regionale IRPEF sono compensate da una maggiore compartecipazione IVA, mentre per i Comuni il minor gettito è annualmente ristornato sul capitolo 1322 del Ministero dell’Interno, assicurando la neutralità finanziaria.
Regime impatriati e regole UE
Come chiarito dalla risposta n. 5-04717, per i regimi di favore destinati a ricercatori, docenti e lavoratori ad alta qualificazione (inclusi gli impatriati), il quadro nazionale richiama espressamente l’applicazione delle soglie e condizioni “de minimis”. La scelta è coerente con la natura economica dell’attività dei lavoratori autonomi.
L’applicazione del de minimis è responsabilità degli Stati membri e non richiede una previa qualificazione dell’aiuto da parte della Commissione europea.
Rivalutazione delle partecipazioni non quotate
Sulla richiesta di chiarimenti in tema di rideterminazione del valore delle partecipazioni non quotate, la risposta n. 5-04718 riconosce l’esigenza di attribuire corretta rilevanza ai carried interest nella determinazione del valore normale ex art. 9 TUIR, per evitare distorsioni derivanti da una rigida proporzionalità. L’ordinamento già contempla la tassazione ordinaria di tali strumenti, e si richiama il quadro della rivalutazione ex art. 5 L. 448/2001 con imposta sostitutiva al 18% sul valore rideterminato.
Fonte: Risp. a Interrogazione Parlamentare 25 novembre 2025 n. 5-04715, n. 5-04717 e n. 5-04718
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Valentino Tamburro
- Of Counsel Tax – BDO Italia – Dottore Commercialista e Revisore LegaleStima della convenienza tra la tassazione ordinaria dei canoni di locazione e la cedolare secca.
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