
lunedì 24/11/2025 • 06:00
L'imposta di registro iscritta a ruolo si prescrive in dieci anni quando l'avviso di liquidazione è divenuto definitivo e senza “conversione” automatica per la sola mancata impugnazione della cartella?
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Un Ufficio fiscale notifica una cartella per il mancato pagamento dell'imposta di registro correlata alla registrazione di un provvedimento giudiziario. I contribuenti impugnano e ottengono ragione sia in primo grado sia in appello: secondo i giudici regionali il credito sarebbe caduto in prescrizione quinquennale. La posizione difensiva si poggia sull'idea che il termine breve si applichi ai crediti in riscossione coattiva e che la mancata impugnazione della cartella non determini alcuna “conversione” del termine.
L'Amministrazione impugna per violazione di legge, deducendo l'erronea applicazione della prescrizione quinquennale in un ambito in cui la regola deve restare il decennio. L'ordinanza della Corte interviene con un tracciato chiaro: il termine di prescrizione dei crediti erariali, tra cui l'imposta di registro, è ordinariamente decennale, salvo espressa diversa previsione di legge; la sola mancata impugnazione della cartella non genera alcun giudicato e non innesca la “conversione” ex art. 2953 c.c. in assenza di un titolo giudiziale definitivo.
Il baricentro della causa è duplice. Primo, la “conversione” di cui all'art. 2953 c.c.. Non basta che scada il termine per impugnare una cartella di pagamento: serve un provvedimento giurisdizionale definitivo che cris...
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Federico Gavioli
- Dottore commercialista, revisore legale dei conti e giornalista pubblicistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

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