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mercoledì 12/11/2025 • 06:00

Fisco LA CONSULTAZIONE DI ASSONIME

DDL Bilancio 2026: proposte per semplificare e razionalizzare il quadro normativo

Con la Consultazione 11 novembre 2025 n. 19, Assonime chiede modifiche puntuali al DDL Bilancio 2026: semplificazione della tassazione su plusvalenze, regole eque sui dividendi, incentivi più ampi per la ricerca e sviluppo e correzioni su IRAP e fringe benefit, per una fiscalità d’impresa più competitiva e attrattiva.

di Giuseppe Moschella - Dottore commercialista

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In occasione della discussione sul DDL Bilancio 2026, Assonime, con la Consultazione 11 novembre 2025 n. 19, ha elaborato un’ampia analisi delle misure proposte, focalizzandosi sull’esigenza di rendere il sistema fiscale italiano più snello, efficiente e allineato agli standard internazionali.

Riforme strutturali per una fiscalità pro-crescita

L’analisi Assonime parte da una premessa chiara: senza riforme strutturali la produttività nazionale non può crescere al passo delle economie più dinamiche. La fiscalità deve essere uno strumento di sviluppo, non un ostacolo all’innovazione e agli investimenti. Per questo viene chiesto un quadro normativo prevedibile, chiaro e stabile nel tempo, capace di dare fiducia a chi decide di investire in Italia.

Semplificazione e razionalizzazione

Al centro delle proposte emerge la necessità di una semplificazione radicale dell’apparato normativo e della coerenza tra regole fiscali e principi contabili. Troppe volte le imprese si trovano a operare tra doppie binari contabili e fiscali, con aggravio di adempimenti e rischi di errore. L’obiettivo è quello di allineare la normativa italiana agli standard europei, eliminando duplicazioni e favorendo una corretta rappresentazione delle operazioni aziendali.

Plusvalenze e disciplina dei ricavi

Uno dei nodi più dibattuti riguarda la disciplina delle plusvalenze. Secondo Assonime, la nuova normativa sulla rateizzazione delle plusvalenze rischia di complicare la fiscalità d’impresa, aumentando la quota di plusvalenza tassabile nel singolo periodo d’imposta e creando ulteriori oneri amministrativi. Viene quindi suggerito di adottare una logica di maggiore derivazione dai principi contabili, eliminando asimmetrie e favorendo una tassazione più equa e semplice. Per quanto riguarda la determinazione dei ricavi, si chiede di fare riferimento diretto ai criteri forniti dagli standard contabili internazionali (OIC 34 e IFRS 15), soprattutto in presenza di penali e vendite con diritto di reso.

Dividendi: verso una concorrenza fiscale leale

L’altro grande tema affrontato da Assonime è quello della tassazione dei dividendi. L’Associazione sottolinea come la revisione della soglia di esenzione per i dividendi rischi di generare discriminazioni tra partecipazioni superiori e inferiori al 10% e tra dividendi distribuiti da società italiane o estere. Questa impostazione, osserva Assonime, potrebbe favorire la delocalizzazione di holding, minando la competitività del sistema Italia. Si propone quindi di uniformare il trattamento fiscale dei dividendi e di evitare il rischio di doppia tassazione economica.

IRAP e compensazioni: evitare penalizzazioni inutili

Sul fronte IRAP, Assonime evidenzia la necessità di correggere gli effetti distorsivi derivanti dall’aumento temporaneo dell’aliquota, che rischia di colpire indiscriminatamente anche le holding industriali, senza tenere conto delle specificità dei diversi settori. Un tema collegato riguarda il divieto di compensazione orizzontale dei crediti d’imposta. Assonime suggerisce di escludere almeno le imprese che aderiscono all’adempimento collaborativo e di non penalizzare le realtà che già rispettano gli obblighi fiscali con trasparenza e correttezza.

Auto aziendali e fringe benefit: chiarezza e sostenibilità

Una parte importante del documento è dedicata al regime fiscale delle auto aziendali e dei fringe benefit. La richiesta è quella di una disciplina più semplice e trasparente, che tenga conto sia dell’anzianità del veicolo che degli optional, senza penalizzare i comportamenti virtuosi delle imprese impegnate nel rinnovo del parco auto. Viene sottolineata la necessità di sostenere la transizione ecologica anche attraverso un sistema di tassazione più equo e razionale, in grado di incentivare il ricambio e l’acquisto di veicoli meno inquinanti.

Ricerca e sviluppo: incentivi per l’innovazione

Assonime dedica ampio spazio agli incentivi per la ricerca e sviluppo, ritenuti decisivi per la competitività delle imprese italiane. L’Associazione propone di ampliare e rendere più stabile il credito d’imposta, includendo anche i commissionari italiani di committenti esteri e prevedendo una soluzione per la ricerca contrattuale. Un sistema di incentivi chiaro e stabile è ritenuto essenziale per attrarre investimenti qualificati e favorire il trasferimento tecnologico.

Appalti pubblici e self-cleaning: tutela della concorrenza

In materia di appalti pubblici, Assonime chiede una procedura di self-cleaning anche per le irregolarità fiscali rilevate durante le gare, in linea con le direttive europee e la recente giurisprudenza. Secondo l’Associazione, salvaguardare la partecipazione delle imprese alle gare pubbliche è fondamentale per la competitività, ma è necessario assicurare strumenti che permettano di dimostrare la propria affidabilità anche in presenza di contestazioni risolvibili.

Una fiscalità d’impresa più competitiva

L’analisi Assonime mette in luce il bisogno di una fiscalità d’impresa che sia leva di crescita e non ostacolo. Le proposte avanzate puntano a rafforzare la fiducia degli investitori e degli operatori economici, prevedendo regole stabili, semplici e coerenti con il quadro europeo. Solo così, secondo Assonime, il sistema Italia potrà recuperare attrattività, favorire la crescita e rilanciare il tessuto produttivo.

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