
martedì 11/11/2025 • 11:42
Il nuovo Testo Unico IVA introduce una riorganizzazione normativa e una nuova numerazione degli articoli, in linea con la Direttiva 2006/112/CE. I commercialisti evidenziano la necessità di un coordinamento efficace con i Decreti attuativi della riforma tributaria e una scansione temporale chiara per evitare disorientamento tra gli operatori (Documento di ricerca CNDCEC-FNC 11 novembre 2025).
redazione Memento
Riorganizzazione del nuovo Testo Unico IVA
Il Testo Unico IVA si appresta a entrare in vigore, segnando una svolta epocale per il sistema fiscale italiano. Il Documento di ricerca 11 novembre 2025 realizzato dal CNDCEC e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti mette in luce la complessità del coordinamento tra il nuovo testo normativo e i decreti di attuazione della riforma tributaria, sottolineando l'urgenza di una scansione temporale chiara per l'entrata in vigore dei diversi provvedimenti.
Il nuovo TU IVA è stato elaborato seguendo l'ordine e la struttura della Direttiva IVA di rifusione n. 2006/112/CE, introducendo una numerazione completamente rinnovata: 171 articoli suddivisi in 18 titoli, secondo una logica che mira a uniformare la normativa italiana a quella europea.
Questa riorganizzazione comporta però una vera e propria rivoluzione per gli operatori del settore, abituati da decenni a riferirsi ai numeri degli articoli del DPR 633/72 e del DL 41/93. Per questo motivo, i commercialisti sottolineano che sarà necessario un periodo di rodaggio e formazione per consentire agli operatori di assimilare la nuova numerazione e orientarsi tra le norme reimpostate con un ordine diverso.
Enti del Terzo Settore
Un altro tema centrale riguarda il coordinamento con il Decreto ETS (Terzo Settore), che modifica numerosi aspetti della disciplina IVA. Le tempistiche per l'entrata in vigore delle nuove disposizioni sono fondamentali: la decorrenza attualmente fissata al 1° gennaio 2026 per il passaggio dall'esclusione all'esenzione IVA di alcune operazioni degli enti non commerciali potrebbe essere oggetto di ulteriore proroga, in attesa di una procedura di infrazione europea ancora aperta.
Doppio cambio di numerazione da evitare
Il documento sottolinea inoltre la necessità di evitare un doppio cambio di numerazione delle norme nel breve periodo: dopo l'introduzione del TU IVA, infatti, la redazione del nuovo Codice tributario prevista entro il 2029 potrebbe comportare un'ulteriore riorganizzazione degli articoli, con evidente rischio di disorientamento per gli operatori. Viene quindi suggerito di mantenere, per quanto possibile, una coerenza nelle numerazioni e di adottare criteri redazionali che facilitino l'apprendimento e l'applicazione delle nuove regole da parte di professionisti e imprese.
Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
Viene evidenziato che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del TU IVA dovrà essere accompagnata da interventi di formazione e da strumenti di supporto per la gestione dei nuovi adempimenti, nell'ottica di minimizzare l'impatto delle tante novità e di garantire la continuità operativa del sistema fiscale italiano. In un contesto di continua evoluzione normativa, la parola d'ordine resta coordinamento, per assicurare una transizione ordinata e funzionale verso il nuovo assetto dell'imposta sul valore aggiunto.
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Renato Portale
- Dottore commercialista in LeccoRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

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