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lunedì 10/11/2025 • 06:00

Fisco CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

CPB: come calcolare e versare gli acconti maggiorati entro dicembre 2025

Il concordato preventivo biennale consente a imprese e professionisti di predeterminare il reddito e la base IRAP per due anni. Come calcolare e versare gli acconti IRPEF, IRES e IRAP per chi aderisce? Nel primo anno di adesione è prevista una maggiorazione obbligatoria che impatta direttamente sui flussi di cassa di fine anno.

di Giuseppe Moschella - Dottore commercialista

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Il concordato biennale permette a imprese, lavoratori autonomi e professionisti che applicano gli ISA di concordare preventivamente con il Fisco, per un periodo di due anni, il proprio reddito imponibile e, se dovuta, la base IRAP. L'Agenzia delle Entrate formula una proposta, costruita sulla base dei dati storici e dei parametri settoriali, che il contribuente può accettare per ottenere certezza sulle basi imponibili future. Restano esclusi dal concordato i contribuenti che adottano regimi agevolati come il forfetario, nonché chi non raggiunge i requisiti minimi di affidabilità fiscale. La proposta può essere distinta per ciascuna attività in caso di multiattività soggette a ISA.

Come funziona la proposta e quali sono i vantaggi

L'adesione al concordato biennale consente di conoscere con anticipo la base su cui saranno calcolate le imposte, favorendo la pianificazione fiscale e la stabilità finanziaria. La proposta è personalizzata, tiene conto di eventuali componenti straordinarie degli anni precedenti, e viene definita ogni due anni tramite apposito decreto ministeriale. Per i contribuenti più affidabili secondo gli ISA, sono previsti limiti massimi di incremento rispetto al reddito dichiarato, rendendo il meccanismo equo e sostenibile.

Oltre alla certezza tributaria, il concordato riduce drasticamente il rischio di accertamenti fiscali: durante il biennio, l'attività di controllo da parte dell'Amministrazione è fortemente limitata, salvo casi specifici di decadenza. Sebbene non preveda semplificazioni a livello contabile, il regime offre la possibilità di applicare un'imposta sostitutiva sulla quota di reddito concordato che eccede quello dell'anno precedente.

Gli effetti dell'adesione sul calcolo degli acconti

Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la determinazione degli acconti IRPEF, IRES e IRAP. Negli anni di validità del concordato, gli acconti vengono calcolati in modo ordinario, ma prendendo come base i redditi e le basi imponibili concordate, al netto della quota eventualmente assoggettata a imposta sostitutiva. Questo garantisce allineamento tra la base imponibile e i versamenti, offrendo stabilità e prevedibilità nella gestione dei flussi finanziari.

Acconti maggiorati: la disciplina del primo anno

La vera novità operativa riguarda il primo anno di adesione. La normativa prevede che agli acconti ordinari vada aggiunta una maggiorazione obbligatoria: questa misura serve ad evitare che la predeterminazione del reddito consenta di rimandare eccessivamente il carico fiscale. La maggiorazione si calcola in modo diverso a seconda che si adotti il metodo storico o il metodo previsionale.

Calcolo della maggiorazione con metodo storico

Se si utilizza il metodo storico, per IRPEF e IRES la maggiorazione corrisponde al 10% della differenza positiva tra il reddito concordato per il nuovo anno e quello dichiarato nell'anno precedente. Se il reddito precedente è negativo, si assume comunque pari a zero. Per l'IRAP, invece, la maggiorazione è pari al 3% della differenza positiva tra la base imponibile concordata e quella dichiarata nell'anno precedente. È fondamentale depurare entrambi i valori da eventuali componenti straordinarie, così da evitare che eventi eccezionali falsino il confronto e il conseguente calcolo della maggiorazione.

Utilizzo del metodo previsionale

Nel caso in cui si scelga il metodo previsionale, la disciplina è diversa: la seconda rata di acconto (o l'acconto unico) viene determinata come differenza tra l'acconto complessivo dovuto sulla base dei redditi e delle basi IRAP concordate e quanto già pagato come prima rata (secondo le regole ordinarie). Questo metodo può risultare vantaggioso per chi prevede variazioni rilevanti rispetto all'anno precedente, ma richiede particolare attenzione per evitare errori nei calcoli che potrebbero compromettere i benefici del concordato.

Scadenze e modalità di versamento 

La maggiorazione va versata entro il termine previsto per la seconda o unica rata d'acconto, ovvero il 1° dicembre 2025. Sono stati introdotti codici tributo dedicati per F24, distinti per persone fisiche, soggetti diversi e IRAP, per garantire la corretta imputazione dei pagamenti. Dopo il versamento, la maggiorazione si sottrae dall'imposta dovuta in sede di saldo: eventuali crediti potranno essere utilizzati in compensazione, anche per il pagamento dell'imposta sostitutiva sulla quota eccedente.

Esempi di calcolo

Per comprendere meglio il calcolo della maggiorazione, si consideri il caso di un contribuente che abbia dichiarato nel 2024 un reddito di 30.000 euro e riceva una proposta di reddito concordato per il 2025 pari a 42.000 euro. La differenza positiva è di 12.000 euro e la maggiorazione sarà quindi del 10%, cioè 1.200 euro, da aggiungere agli acconti ordinari. Nel caso dell'IRAP, con una base imponibile dichiarata di 20.000 euro e una base concordata di 25.000 euro, la maggiorazione sarà del 3% su 5.000 euro, ovvero 150 euro. Se invece si opta per il metodo previsionale, si dovrà calcolare l'acconto totale dovuto sui redditi concordati e versare come seconda rata la differenza rispetto a quanto già pagato come prima.

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