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martedì 04/11/2025 • 12:06

Lavoro DDL Bilancio 2026

DDL Bilancio 2026: osservazioni e proposte dei Consulenti del Lavoro

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha presentato al Parlamento un’analisi del DDL Bilancio 2026, formulando proposte e osservazioni su misure fiscali, previdenziali e occupazionali al fine di offrire elementi di analisi e valutazioni di natura tecnico-giuridica utili alla definizione di scelte normative consapevoli ed efficaci.

a cura di

redazione Memento

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Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha presentato al Parlamento un’analisi del DDL Bilancio 2026, formulando proposte e osservazioni su misure fiscali, previdenziali e occupazionali al fine di offrire elementi di analisi e valutazioni di natura tecnico-giuridica utili alla definizione di scelte normative consapevoli ed efficaci.

I temi lavoristici esaminati dall’Ordine sono di seguito analiticamente sintetizzati:

- politiche retributive

L’Ordine ritiene positive le misure volte all’adeguamento salariale al costo della vita e al rafforzamento del legame tra produttività e retribuzione, in particolare ritiene condivisibili le disposizioni che prevedono una tassazione agevolata al 5% per gli aumenti contrattuali e aliquote ridotte per i premi di produttività. Si ritiene opportuno, tuttavia, innalzare il limite di reddito agevolabile da 28.000 a 40.000 euro, così da includere una platea più ampia di lavoratori, e di estendere la misura anche agli incrementi retributivi derivanti da contratti sottoscritti prima del 2025, ma erogati nel 2026.

- occupazione

Tra le misure occupazionali, l’Ordine valuta positivamente l’esonero contributivo sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale non dirigenziale effettuate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026. Particolare attenzione è rivolta alla promozione dell’occupazione giovanile stabile, a favorire le pari opportunità per le lavoratrici svantaggiate, a sostenere lo sviluppo occupazionale nella Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno (ZES) e, più in generale, a ridurre i divari territoriali nel mercato del lavoro nazionale.

- previdenza, previdenza complementare e ammortizzatori sociali

L’Ordine condivide la proroga dell’Ape Sociale fino alla fine del 2026, suggerendo di valutare una proroga pluriennale se non una vera stabilizzazione di tale istituto in modo di consentirne l’accesso a un numero più consistente di lavoratori.  Riguardo alle forme pensionistiche complementari, l’Ordine valuta positivamente le nuove regole per gli investimenti dei fondi pensione e propone di riaprire il “semestre di silenzio-assenso” per incentivare l’adesione dei lavoratori alla previdenza del secondo pilastro. Viene, inoltre sollecitata la possibilità di trasferire il TFR pregresso verso le forme pensionistiche, anche per i dipendenti di aziende con più di 50 addetti, per rafforzare la sostenibilità dei futuri trattamenti pensionistici.
Positiva anche la valutazione sulle misure di rafforzamento degli ammortizzatori sociali e sulla proroga degli interventi per le aree di crisi industriale complessa.

- tutela delle genitorialità, parità e conciliazione vita-lavoro

L’Ordine ritiene positive le misure destinate a rafforzare la genitorialità e la partecipazione femminile al lavoro, attraverso:

  • l’introduzione di un contributo mensile di € 60 per le madri lavoratrici con 2 o più figli;
  • l’esonero contributivo totale per i datori di lavoro che assumono madri con almeno 3 figli;
  • priorità nella trasformazione dei contratti a tempo parziale per lavoratori con figli piccoli;
  • estensione del congedo parentale fino ai 14 anni del figlio e raddoppio dei giorni di permesso per malattia del minore.

Fonte: Audizione DDL Bilancio 2026 dei Consulenti del Lavoro

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