
giovedì 23/10/2025 • 06:00
La rendicontazione e l’assurance dei dati ESG sono ormai strumenti chiave per la gestione dei rischi e la competitività aziendale, non semplici obblighi normativi. L’integrazione dei KPI ESG nei report aziendali consente di monitorare performance non finanziarie e favorisce l’accesso a credito e finanziamenti, specialmente per le PMI grazie agli standard VSME. Questa una delle tematiche affrontate al Congresso Nazionale CNDCEC 2025, a Genova.
Nonostante i rallentamenti e lo scenario non favorevole, appare sempre più chiaro che la rendicontazione e l’assurance dei dati ESG sono una leva indispensabile per la gestione dei rischi e per la competitività delle imprese, e non un mero esercizio di “green storytelling”.
Le analisi globali sui “top risks” delle imprese – dal World Economic Forum ai principali osservatori internazionali – mostrano come i rischi ambientali, sociali e di governance siano ormai tra i più rilevanti per la continuità aziendale.
In questo scenario, l’integrazione dei KPI ESG nella reportistica aziendale è lanaturale prosecuzione della rendicontazione dei KPI finanziari: consente di misurare, monitorare e gestire nuovi fattori di rischio e trasformarli in opportunità di sviluppo.
Per le imprese significa dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, e per i professionisti si apre uno spazio crescente in termini di consulenza e assurance.
Rischi ESG: reportistica ed assurance
Non affrontare correttamente il tema dei rischi ESG significa non gestire variabili che possono compromettere la supply chain, l’accesso ai mercati finanziari, i rapporti con clienti e fornitori, esponendo l’azienda a rischi concreti di continuità finanziaria, operativa e di reputazione.
Si pone quindi il tema di misurare tali variabili e rendicontarle affinchè, così come il bilancio tradizionale misura e monitora la performance economico-finanziaria, la rendicontazione ESG permetta di misurare e monitorare le performance non finanziarie attraverso specifici KPI. In questo senso, la disclosure di sostenibilità è la prosecuzione logica e necessaria del reporting aziendale. Non introdurla equivale a gestire l’impresa “a metà”, senza considerare variabili che incidono direttamente sulla redditività e sulla solidità nel medio-lungo termine.
Appositamente per le PMI, l’EFRAG ha sviluppato gli standard VSME (Voluntary Standards for non-listed SMEs), che rappresentano un’opportunità concreta per migliorare la gestione interna e il dialogo con banche e stakeholder. L’adozione volontaria dei VSME consente di redigere un documento di sostenibilità proporzionato, semplice e coerente con le proprie dimensioni, ma anche di utilizzarne la struttura per integrare i KPI ESG nella nota integrativa del bilancio civilistico. Indicatori su emissioni, parità di genere, gestione della filiera e governance diventano così strumenti di misurazione e trasparenza, favorendo l’allineamento con la Tassonomia UE, che le banche utilizzano per valutare il merito di credito e l’accesso ai finanziamenti agevolati.
In questa prospettiva, la rendicontazione ESG non è un adempimento aggiuntivo, ma un’occasione per migliorare la gestione dei rischi e potenziare la capacità di accesso al capitale.
Un’opportunità per i professionisti
Affinché il processo di rendicontazione ESG sia credibile e utile, le informazioni e i dati ESG dovrebbero, seppur non obbligatoriamente per le PMI, essere oggetto di assurance indipendente da parte di un professionista qualificato, a garanzia dell’affidabilità del report e della solidità del percorso intrapreso. È un’opportunità per le imprese e per i professionisti di collaborare nel definire metodologie di raccolta dati, metriche attendibili e processi di controllo interno, affiancando le aziende in una fase di profondo cambiamento.
Conclusioni: luci, ombre e auspici
Il percorso non è privo di criticità. La complessità normativa, i costi di raccolta dati e la scarsità di competenze dedicate possono trasformare la rendicontazione ESG in un mero adempimento burocratico. C’è il rischio che soprattutto le PMI la percepiscano come un fardello, rinunciando a coglierne il valore strategico.
L’auspicio è che il legislatore europeo definisca un approccio pragmatico e intelligente: né formale né punitivo, ma graduale e proporzionato, affinché la rendicontazione e l’assurance ESG possano riguardare la maggioranza delle imprese e diventare una leva concreta di crescita, resilienza e competitività.
|
Lefebvre Giuffrè è presente al Congresso Nazionale CNDCEC, dal 22-24 ottobre a Genova. Ti aspettiamo allo Stand n. 8 per scoprire insieme le nuove soluzioni per i professionisti fiscali. |
Quotidianopiù è anche su
WhatsApp! Clicca qui per
iscriverti gratis e seguire tutta l'informazione real time, i video e i podcast sul tuo smartphone.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Vedi anche
Nel processo di riforma dell'ordinamento professionale dei commercialisti hanno un ruolo rilevante aggregazione e specializzazione per la competitività della categori..
Approfondisci con
L’EFRAG ha diffuso il Template Digitale, la tassonomia XBRL e il relativo strumento di conversione (da template digitale in .xls ad XBRL) riguardanti la rendicontazione di sostenibilità secondo il principio VSME. Questi ..
Paola Pisano
- Dottore commercialista in CagliariRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.