venerdì 17/10/2025 • 06:00
Il CNDCEC, in collaborazione con il Ministero della Giustizia, ha approvato il nuovo Regolamento per la formazione professionale continua. In vigore dal 2026, tale Regolamento prevede nuove regole sulla formazione dei commercialisti: esonero a 65 anni, riduzioni per genitori, più spazio alla digitalizzazione e obbligo di crediti su pari opportunità.
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha varato un nuovo Regolamento per la Formazione Professionale Continua (FPC), approvato dal Ministero della Giustizia il 25 settembre 2025 e pubblicato sul Bollettino ufficiale n. 19 del 15 ottobre. Un testo completamente riscritto, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e che segna un deciso passo avanti nella modernizzazione dell’aggiornamento professionale dei 120 mila iscritti all’Albo.
Le prime novità già in vigore
Il novellato art. 16 costituisce una novità immediatamente efficace: i crediti maturati attraverso attività formative particolari (come docenze, pubblicazioni o incarichi istituzionali) non saranno più calcolati annualmente, ma sull’intero triennio formativo. Una misura che semplifica la gestione dei percorsi di aggiornamento e tiene conto della reale continuità dell’attività professionale.
Formazione più “sostenibile” e attenta ai diritti
Il cuore della riforma, operativa a partire dal 2026, ridisegna la filosofia stessa della formazione professionale: da adempimento burocratico a strumento di crescita personale e collettiva. Il nuovo art. 5 introduce per la prima volta i crediti obbligatori nella materia delle pari opportunità. Un segnale politico e culturale forte: la parità di genere, l’inclusione e il rispetto delle diversità diventano parte integrante del percorso formativo di ogni iscritto, al pari di contabilità, diritto o revisione.
Sempre in chiave di sostenibilità sociale, l’articolo 8 introduce una riduzione di 45 crediti per chi diventa genitore, da utilizzare tra il primo e il sesto anno di età del figlio, suddivisa - detta riduzione - anche tra i due genitori. È una delle innovazioni più significative: la formazione professionale apre finalmente alla logica del work-life balance.
Un riconoscimento all’esperienza
L’articolo 6 esonera dall’obbligo formativo i professionisti con almeno 65 anni compiuti nel triennio. Una previsione che riconosce il valore dell’esperienza maturata e offre un alleggerimento amministrativo a chi si trova in una fase avanzata della carriera. Il Consiglio Nazionale ha precisato che l’esonero non impedisce la partecipazione volontaria agli eventi formativi.
Più controlli e trasparenza
Il regolamento non trascura i meccanismi di vigilanza, intervenendo con il rafforzamento rispetto alle prescrizioni originarie. L’articolo 9, infatti, attribuisce al CNDCEC la possibilità di richiedere agli iscritti e ai soggetti formatori copia degli attestati e della documentazione che dimostri la reale partecipazione agli eventi formativi. Un giro di vite contro, in buona sostanza, la formazione apparente.
Stop alle elusioni e disciplina degli enti formatori
L’articolo 2 chiarisce che anche i soggetti autorizzati — associazioni, enti e società accreditate — sono tenuti al versamento dei contributi previsti, anche quando organizzano eventi in collaborazione con gli Ordini territoriali. Una precisazione che mira a prevenire comportamenti elusivi e a garantire la parità di trattamento economico tra tutti i soggetti che operano nel sistema FPC.
Le nuove materie e il ruolo del professionista moderno
L’Allegato 1 del regolamento rinnova anche il catalogo delle materie formative. Accanto ai tradizionali ambiti economico-contabili e giuridici, fanno il loro ingresso temi come sostenibilità, digitalizzazione, cybersecurity, finanza etica, intelligenza artificiale ed ESG. Il messaggio è chiaro: il commercialista del futuro deve saper governare i processi di trasformazione tecnologica e ambientale.
Un impianto più flessibile per Ordini e formatori
Le novità non riguardano solo i professionisti, ma anche gli Ordini territoriali e i soggetti formatori, chiamati a rivedere i propri sistemi di accreditamento, rendicontazione e monitoraggio. Sarà necessario un periodo di adeguamento, ma il CNDCEC raccomanda di aggiornare tempestivamente regolamenti e procedure.
Un modello culturale, non solo normativo
In prospettiva, il regolamento non è soltanto una revisione tecnica, ma una riforma culturale. Mette al centro un concetto di formazione integrata, che combina competenze tecniche e valori sociali, in linea con le richieste di un mercato del lavoro sempre più digitale e sostenibile.
Dal 2026 una formazione più moderna e vicina alla realtà
In definitiva, la nuova disciplina della formazione professionale continua introduce più flessibilità, più tutele e più responsabilità. Dal 2026, ogni iscritto sarà chiamato a programmare il proprio percorso formativo in modo consapevole, con la libertà di calibrare i crediti su base triennale e con nuovi spazi di attenzione alla vita personale.
Ne risulta così ridimensionato l’aspetto puramente burocratico a beneficio di un incremento, a tendere, della qualità della formazione che non trascura il lato “umano” del professionista del futuro.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Vedi anche
È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 19 del 15 ottobre 2025 il nuovo Regolamento per la formazione professionale continua degli i..
redazione Memento
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.