lunedì 06/10/2025 • 06:00
L'EFRAG sta valutando un modello volontario di rendicontazione basato su KPI per le PMI, su richiesta della Commissione Europea. L'obiettivo è migliorare l'accessibilità e la comparabilità delle informazioni finanziarie delle PMI nell'UE.
L'iniziativa dell'EFRAG, sollecitata dalla Commissione Europea, di sviluppare un modello di rendicontazione volontaria basato su indicatori chiave di prestazione (“KPI”) per le piccole e medie imprese (PMI) e le start-up, rappresenta un passo significativo verso l'armonizzazione delle informazioni finanziarie e la facilitazione dell'accesso ai capitali. L'intento è appunto quello di colmare il divario informativo tra imprese non quotate e potenziali investitori, sfruttando il punto di accesso unico europeo (“ESAP”) per garantire maggiore trasparenza e comparabilità. L'analisi preliminare, che coinvolge sia i redattori (le PMI) che gli utenti (investitori e banche), dimostra una consapevolezza delle diverse esigenze e delle potenziali resistenze.
L'EFRAG sta collaborando attivamente con il proprio Financial Reporting Board (EFRAG FRB) e il relativo Technical Expert Group (EFRAG FR TEG) per allocare le risorse necessarie a questa iniziativa. Il 10 settembre u.s., l'EFRAG FRB e l'EFRAG FR TEG hanno, infatti, tenuto una riunione congiunta per discutere l'incarico e l'EFRAG FRB ha confermato di voler intraprendere il progetto.
In particolare, l'EFRAG sta valutando l'interesse delle parti coinvolti da questa iniziativa, considerando i potenziali costi e benefici sia per le PMI che per gli investitori. Nello specifico, l'EFRAG analizzerà le opinioni sia dei potenziali redattori (ad esempio le PMI) che degli utenti (ad esempio investitori, banche, etc.) in merito a tale informativa, nonché il possibile contenuto e la struttura del modello proposto.
Entro giugno del 2026, l'EFRAG presenterà la sua valutazione, sotto forma di relazione, alla Commissione Europea.
La richiesta della commissione europea all'EFRAG
Il quadro di riferimento dell'UE in materia di informativa finanziaria si applica a 13,5 milioni di società a responsabilità limitata (la maggior parte delle quali sono PMI) e a circa 3.500 emittenti di titoli ammessi alla negoziazione sui mercati dei capitali dell'UE.
Nel 2020, un gruppo di esperti dei mercati dei capitali ha sottolineato che "per attrarre gli investitori sono necessarie informazioni pubbliche facilmente accessibili, affidabili, comprensibili e comparabili". Nel marzo 2024, l'Eurogruppo (EG) in formato inclusivo ha, in particolare, invitato la Commissione "ad armonizzare ulteriormente i quadri contabili in modo mirato per migliorare la comparabilità transfrontaliera delle informazioni disponibili sulle società, senza aumentare gli oneri amministrativi, al fine di consentire in particolare alle piccole e medie imprese (PMI) e alle altre società non quotate di beneficiare maggiormente del nuovo punto di accesso unico europeo (ESAP) e facilitare così gli investimenti in tali società“ e, a tal fine, ”a prendere in considerazione la possibilità di presentare proposte adeguate, anche per quanto riguarda lo sviluppo di un regime volontario IFRS più light per le PMI".
Per rispondere alle richieste di cui sopra, la Commissione Europea ha sollecitato una possibile iniziativa volta a migliorare la presentazione e la disponibilità delle informazioni finanziarie da parte delle piccole e medie imprese (PMI), al fine di favorire gli investimenti nelle PMI. Ciò potrebbe garantire un migliore accesso ai finanziamenti per le imprese dell'UE, sia attraverso il capitale proprio che con altri mezzi, in particolare per le imprese innovative, in rapida crescita e le start-up.
La DG FISMA (ovvero la Direzione Generale della Stabilità Finanziaria, dei Servizi Finanziari e dell'Unione dei Mercati dei Capitali) ha condotto scambi preliminari con una selezione di investitori, rappresentanti delle imprese e consulenti finanziari. Gli investitori, a questo proposito, hanno sottolineato l'importanza di un facile accesso a informazioni pertinenti e utilizzabili, in particolare nella fase di selezione delle potenziali opportunità di investimento, al fine di ridurre i tempi e le risorse necessarie per la ricerca e il confronto.
Le PMI e le società non quotate hanno riconosciuto i potenziali vantaggi di norme più armonizzate in materia di presentazione delle informazioni, ma hanno espresso preoccupazione per eventuali oneri aggiuntivi.
Una possibile soluzione, a parere della Commissione Europea, potrebbe essere quella di sviluppare un modello volontario e mirato che contenga una serie di indicatori chiave di prestazione (“KPI”) delle aziende, consentendo loro di condividere informazioni rilevanti sia a livello nazionale che transfrontaliero, e di valutare la possibilità di renderli accessibili tramite il c.d. punto di accesso unico europeo (“ESAP”). Come primo passo, pertanto, la Commissione Europea vorrebbe che l'EFRAG contribuisse allo scopo, valutando dapprima l'interesse delle parti interessate a tale iniziativa (ovvero di rendicontazione volontaria basata sui KPI), nonché il possibile contenuto e la struttura di tale modello, conducendo un'indagine o una consultazione delle parti interessate sullo stesso. Sarebbe, infatti, importante comprendere il punto di vista sia dei potenziali redattori (delle PMI) che degli utenti (e.g. investitori, banche, etc.) di tale informativa.
In estrema sintesi, la consultazione dell'EFRAG dovrebbe anche valutare – a parere della Commissione Europea – i possibili costi aggiuntivi e gli oneri amministrativi per le PMI, insieme all'impatto sulla competitività del mercato, assicurandosi che tale misura non comprometta l'interoperabilità con gli attuali standard di rendicontazione globali e rappresenti, invece, un reale valore aggiunto per le aziende.
La Commissione Europea, a questi fini, è in attesa di una valutazione puntuale dell'EFRAG, sotto forma di relazione, entro la fine di giugno 2026, sottolineando l'importanza del lavoro che il gruppo svolge al fine di garantire che le norme europee in materia di rendicontazione societaria contribuiscano efficacemente al bene pubblico.
Prospettive critiche
Nonostante gli obiettivi dichiarati siano condivisibili, l'implementazione di questo modello presenta delle sfide critiche che meritano una riflessione approfondita. In primo luogo, l'enfasi sulla volontarietà del modello solleva interrogativi sulla sua reale efficacia. Sebbene serva a non imporre oneri amministrativi eccessivi, il rischio è che venga adottato solo dalle aziende già più strutturate e con un "appeal" maggiore, lasciando le start-up e le PMI meno organizzate in una situazione di svantaggio competitivo. La volontarietà potrebbe, quindi, paradossalmente amplificare il divario informativo anziché ridurlo.
In secondo luogo, l'iniziativa si propone di creare uno standard "light" ma interoperabile con gli attuali standard globali di rendicontazione, come gli IFRS. La vera sfida sarà trovare un equilibrio tra la semplicità necessaria per non gravare sulle PMI e il rigore richiesto per garantire che i dati siano effettivamente utili e credibili per gli investitori. Un modello troppo semplicistico potrebbe, infatti, generare dati superficiali e poco significativi, compromettendo la fiducia degli utenti. Al contrario, un modello troppo complesso potrebbe scoraggiare l'adozione volontaria, rendendo l'intera iniziativa inefficace.
Infine, la riuscita del progetto dipenderà in gran parte dal grado di partecipazione e dall'autenticità delle risposte durante la consultazione. Le PMI potrebbero sottovalutare i benefici a lungo termine di una maggiore trasparenza, concentrandosi esclusivamente sui costi e sull'onere burocratico immediato. Allo stesso modo, gli investitori devono fornire un feedback chiaro e specifico su quali KPI siano realmente utili e significativi per le loro decisioni di investimento, evitando richieste eccessivamente dettagliate. Il successo del progetto non si misurerà, pertanto, solo sulla sua creazione, ma sulla sua reale adozione e sull'impatto tangibile che avrà sul finanziamento delle imprese europee.
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Bianca Caratozzolo
- Manager PwCFrancesco Ronco
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