Difendersi dal revenge porn: il ruolo del Garante Privacy

Revenge porn

Con l'espressione revenge porn si fa riferimento alla condivisione pubblica tramite Internet di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso dei protagonisti degli stessi.

Nella maggior parte dei casi, la diffusione avviene a scopo vendicativo da parte dell'ex partner con l'intento di denigrare pubblicamente, ricattare, bullizzare o molestare il soggetto interessato.

Nell'era digitale questo fenomeno rappresenta una sempre più grave minaccia alla dignità e alla riservatezza delle persone.

Normativa di riferimento

Numerosi e gravi fatti di cronaca hanno portato all'introduzione del nostro ordinamento di specifici strumenti di contrasto a questa pratica, sia sul piano penale, sia su quello amministrativo e di tutela dei diritti della personalità. Uno dei casi più tristemente famoso è quello di Tiziana Cantone che il 13 settembre 2016 si suicidò dopo la diffusione in rete di alcuni suoi video privati amatoriali.

La vicenda, di vasta rilevanza mediatica, portò l'attenzione dell'opinione pubblica italiana sui fenomeni del revenge porn e del cyberbullismo, il caso venne discusso in Parlamento e a poche settimane dalla morte della ragazza, fu presentato un primo disegno di legge che mirava a introdurre l'art. 612-ter ...