venerdì 05/09/2025 • 10:53
A causa di inflazione, aumento dei tassi d’interesse, tensioni geopolitiche e problemi nelle catene di approvvigionamento, il 2024 è stato un anno critico per le imprese a livello globale, registrando un aumento di fallimenti e liquidazioni, il livello più alto degli ultimi dodici anni.
redazione Memento
In un’epoca di incertezza economica e politica, di tassi d’interesse in aumento e di dinamiche commerciali globali in cambiamento, le imprese si trovano ad affrontare un contesto sempre più complesso, in cui la stabilità finanziaria può essere messa alla prova in qualsiasi momento.
In base ai dati contenuti nel report globale di Dun & Bradstreet, il 2024 è stato un anno molto critico per le imprese a livello globale, segnando un nuovo record negativo in termini di fallimenti e liquidazioni. Il 65% dei Paesi monitorati ha infatti registrato un aumento delle bancarotte aziendali, toccando il livello più alto degli ultimi dodici anni e superando il 53% del 2019.
Il report in commento rappresenta una risorsa fondamentale per i dirigenti d’azienda e i responsabili del rischio, offrendo una visione basata sui dati delle tendenze globali in materia di insolvenze. Il rapporto si propone di fornire indicazioni utili per aiutare le imprese ad anticipare le sfide, proteggere le attività e individuare opportunità di crescita.
Tra il 2020 e il 2022 i fallimenti erano calati del 16% rispetto al biennio 2018-2019, grazie a misure straordinarie di sostegno e maggiore flessibilità da parte dei creditori. Tuttavia, con la rimozione degli aiuti pubblici e l’inasprimento delle politiche monetarie, la situazione è rapidamente peggiorata.
Tra il 2021 e il 2024 il tasso di crescita annuo composto (CAGR) delle bancarotte è raddoppiato, passando dal 5% al 10%. I principali fattori scatenanti sono:
Su 47 Paesi analizzati, 32 hanno riportato un aumento delle bancarotte, con una crescita media annua del 12%. Tra le economie più colpite ci sono Ucraina (+126%), Polonia, Francia, Canada (+35%), Arabia Saudita, Indonesia e Australia (tutte oltre il 20%).
Nel dettaglio, la Francia ha registrato 67.830 fallimenti (+17%), colpendo soprattutto le microimprese. In Germania, il rialzo è stato del 21,9%, legato alla crisi del settore manifatturiero.
Il Giappone ha segnato un +16,3% a causa della stretta monetaria, mentre la Spagna ha toccato un +25,7%.
Anche l’Italia ha registrato un peggioramento. Nel 2024 le liquidazioni aziendali sono salite del 19,8% (da 7.651 a 9.162), mentre i fallimenti sono aumentati del 20%. Le cause principali sono:
Secondo la Banca d’Italia, l’EBITDA delle imprese è sceso del 2,6% in un anno, con impatti più gravi sulle aziende fortemente indebitate.
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