lunedì 01/09/2025 • 11:34
Il Garante Privacy ha pubblicato una scheda informativa sul revenge porn, per spiegare come proteggere i propri dati e quelli altrui (ad esempio dei minori) e come attivare una segnalazione online per prevenire la diffusione da parte di terzi di contenuti sessualmente espliciti senza il proprio consenso.
redazione Memento
Il revenge porn consiste nell’invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione, da parte di chi li ha realizzati o sottratti e senza il consenso della persona cui si riferiscono, di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito destinati a rimanere privati. È molto importante riflettere su come prevenire e difendersi da questo tipo di fenomeni attraverso una corretta protezione e gestione dei dati personali. A tale scopo, il Garante Privacy ha pubblicato una scheda informativa sul revenge porn per spiegare come proteggere i propri dati e cosa fare per prevenire la diffusione da parte di terzi.
Protezione dei dati
La prima e più importante forma di difesa sono sempre la consapevolezza e la prudenza. Spesso accade che i dati personali vengano immessi dagli stessi interessati nel circuito di messaggistica e social network, sfuggendo così ogni controllo e rendendone impossibile la cancellazione una volta diffusi. Per proteggere i dati personali eventualmente presenti nei propri dispositivi (smartphone, pc o tablet), si suggerisce di utilizzare sempre adeguate misure di sicurezza: ad esempio, password che proteggono i dispositivi e/o le cartelle in cui conservi i file, sistemi di crittografia per rendere illeggibili i file agli altri, sistemi anti-virus e anti-intrusione per i dispositivi.
In caso di ricezione di foto o immagini a contenuto sessualmente esplicito che riguardano altre persone, si deve evitare di essere complici di comportamenti illeciti nei confronti delle stesse: tali contenuti non devono essere diffusi, vanno cancellati e, se si ritiene, è possibile fare una segnalazione alla Polizia postale (https://www.commissariatodips.it/).
Attenzione ai minori
È possibile che fenomeni pericolosi che riguardano la diffusione di immagini esplicitamente sessuali coinvolgano purtroppo anche i minori, come vittime o come destinatari di contenuti.
Il Garante Privacy suggerisce ai genitori di evitare di far utilizzare dispositivi digitali ai figli piccoli in assenza di supervisione, di monitorare il loro comportamento online e di consultare la pagina informativa www.gpdp.it/minori.
Segnalazione online
Nel caso di fondato timore che le proprie immagini a contenuto sessualmente esplicito possano essere diffuse senza consenso, è possibile presentare una segnalazione al Garante ai sensi degli art. 144-bis del Codice in materia di protezione dei dati personali e 33-bis del Reg. UE 1/2019 del Garante.
Per farlo è possibile utilizzare l’apposito form reso disponibile nel sito istituzionale dell’Autorità https://servizi.gpdp.it/diritti/s/revenge-porn-scelta-auth , in cui dovranno essere indicate le piattaforme di condivisione di contenuti (social network, messaggistica, ecc.) attraverso le quali si teme la diffusione, nonché le ragioni che fondano il timore che la condotta pregiudizievole possa essere posta in essere.
Dovranno poi essere trasmesse all’Autorità – tramite un link che sarà comunicato dopo la presentazione della segnalazione – le immagini o i contenuti sessualmente espliciti dalla cui divulgazione ci si intenda tutelare.
Il Garante, in presenza dei presupposti indicati dalle norme di riferimento, adotterà un provvedimento, che sarà notificato alle piattaforme coinvolte nel tentativo di contrastare la temuta diffusione. Questo strumento può essere utilizzato non solo dagli adulti, ma anche dai minori.
Si ricorda che alla tutela che accorda il Garante può sempre aggiungersi quella prestata dalla Polizia Postale (https://www.commissariatodips.it/), alla quale è possibile rivolgersi per denunciare situazioni in cui siano ravvisabili gli estremi di una condotta penalmente rilevante (come nel caso in cui si subiscano minacce o richieste estorsive).
Come già ricordato, il più importante accorgimento è tenere alto il livello di prudenza nel condividere materiale a contenuto sessualmente esplicito, in quanto l’intervento del Garante non è in grado di assicurare, in termini assoluti, che l’evento temuto non si verificherà: la persona malintenzionata, ad esempio, potrebbe detenere immagini anche solo parzialmente diverse da quelle comunicate alla piattaforma vanificando così la misura adottata.
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