mercoledì 23/07/2025 • 12:13
È stato ritirato l'emendamento al DL Comparti produttivi che interveniva sia sulla prescrizione quinquennale dei crediti da lavoro dipendente che in materia di trattamenti salariali. La Commissione ha, invece, inserito ulteriori emendamenti sul riconoscimento di un contributo straordinario di coloro che beneficiano già dell'Assegno di Inclusione nonché la previsione di periodi aggiungiti di CIG per temperature elevate.
redazione Memento
È stata ritirata la proposta di emendamento 9.0.100 al DL Comparti produttivi (DL 92/2025) attualmente in corso di conversione al Senato. L'emendamento inseriva nel testo del decreto-legge l'art. 9 bis, il quale interveniva, tra l'altro, sul decorso del termine di prescrizione quinquennale dei crediti da lavoro dipendente, sulla decadenza delle azioni legali relative, e sulla determinazione dei minimi salariali. Secondo quanto riferito da Sandro Pogliese (FDI), firmatario dell'emendamento nonché capogruppo della Commissione industria del Senato, dove è in corso l'esame dell'articolato, la scadenza del termine per la conversione del decreto (fissata per il 28 agosto) si sarebbe rivelata troppo stringente per un esame accurato; la norma sarà tuttavia inserita in un futuro provvedimento, ha precisato.
I nuovi emendamenti
Nel corso della seduta del 22 luglio 2025, la Commissione Industria del Senato ha, inoltre, provveduto all'approvazione di due nuovi emendamenti al DL Comparti produttivi:
Cosa prevede il DL Comparti produttivi
Il DL92/2025, pubblicato in GU 26 giugno 2025, ed entrato in vigore il 27 giugno introduce misure urgenti a sostegno dei settori produttivi, con particolare attenzione ai comparti in crisi industriale complessa e alla salvaguardia dell'occupazione. Il provvedimento mira a garantire la continuità produttiva e occupazionale, agevolare la riconversione industriale e rafforzare gli ammortizzatori sociali.
Tra le principali misure prevista dal DL, rientrano:
sostegno ai settori in crisi, attraverso la previsione di interventi specifici per settori in difficoltà, ad esempio quello della moda, con misure come la proroga degli ammortizzatori sociali e l'integrazione salariale;
misure per l'ex ILVA, attraverso l'inclusione di disposizioni finalizzate a garantire la continuità operativa e la messa in sicurezza degli impianti dell'ex ILVA, inclusi finanziamenti per un massimo di 200 milioni di euro;
rafforzamento degli ammortizzatori sociali, attraverso misure per la tutela dell'occupazione in contesti a rischio;
misure per le aree di crisi industriale attraverso esoneri dal pagamento del contributo addizionale per le imprese che operano in aree di crisi industriale complessa.
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