Prescrizione crediti retributivi e salario minimo: analisi del nuovo emendamento

Le polemiche le lasciamo ad altri. Esaminiamo l'aspetto tecnico.

Sta facendo molto discutere, come ovvio, la proposta 9.0.100 inserita nella discussione in corso al Senato per la conversione in legge del cd. DL Comparti produttivi (DL 92/2025). L'emendamento inserisce nel testo l'art. 9bis, la cui rubrica non non lascia spazio a incertezze: “Termini di prescrizione e di decadenza in materia di crediti di lavoro e determinazione giudiziale della retribuzione dei lavoratori”.

Composto da 4 commi, tale disposto muove dalla volontà di consegnare certezza del diritto in relazione al concetto di retribuzione:

• in riferimento alla decorrenza dei termini prescrizionali e decadenziali, per quanto all'azione;
• in relazione alla identificazione della retribuzione ex art. 36 Costituzione (ovvero cercare di disciplinare l'enorme tematica riferita al “Salario minimo”).

Un discreto braccio di ferro tra giurisprudenza, le cui sentenze hanno determinato lo status quo in materia di prescrizione e determinazione del minimo salariale, e governo, che prova a risolvere le questioni aperte.

Vediamo di cosa si tratta.