Dividendi: ritenute in uscita e calcolo tassazione estera per esenzione

Il caso

Nel caso esaminato, una società italiana holding di partecipazioni (ALFA Srl) detiene una partecipazione di controllo nella società BETA LTD (avente sede nella Repubblica Zeta, operante nel comparto turistico-immobiliare). La partecipata, in previsione della cessione di un complesso aziendale immobiliare, prevede di realizzare una plusvalenza significativa che sarà successivamente distribuita sotto forma di dividendi alla controllante italiana (con applicazione di una ritenuta in uscita pari al 10% nel Paese estero).

Il dubbio interpretativo sollevato dal contribuente riguarda l'applicabilità della c.d. dividend exemption (ai sensi dell'art. 89 c. 3 TUIR), in relazione a dividendi provenienti da uno Stato che, nell'anno della distribuzione (2025), non supera il test del “tax rate effettivo” (ETR) previsto dall'art. 47-bis TUIR. Nello specifico, la società chiede se possa fare leva sulla clausola esimente prevista dal comma 2, lett. b), del medesimo articolo, includendo nel calcolo dell'ETR anche la ritenuta in uscita che sarà applicata ai dividendi distribuiti (Risp. AE 21 luglio 2025 n. 191).

La posizione del contribuente trova fondamento nel riferimento alla prassi consolidata in materia CFC (in particolare alla