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martedì 22/07/2025 • 06:00

Impresa DA ASSONIME

Valorizzare i dati nelle strategie d’impresa: le linee guida

Le Linee Guida Assonime n. 9/2025 tracciano un quadro aggiornato sul ruolo strategico dei dati per la competitività delle imprese nell'ambito della nuova European Data Union Strategy. Dalla gestione dei dati come asset aziendale all'impatto delle normative europee su accesso, condivisione, cybersicurezza e monetizzazione, il documento individua le principali novità e raccomandazioni operative per le imprese. 

di Maurizio Maraglino Misciagna - Dottore commercialista e revisore legale

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  • Tempo di lettura 8 min.
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Il contesto competitivo europeo ed internazionale pone i dati al centro della trasformazione digitale, quale nuova risorsa strategica a fianco del capitale e del lavoro. Secondo il report Assonime, il valore dell'economia dei dati in Europa ha superato nel 2024 i 630 miliardi di euro, ma con un'incidenza sul PIL ancora limitata al 2,6%: troppo poco rispetto ai principali competitor globali, come USA e Cina. La strategia europea mira a colmare questo gap attraverso investimenti mirati, norme abilitanti e nuovi modelli di governance. Di seguito si riportano le principali direttrici di intervento.

Accesso e riuso dei dati pubblici e IoT

Grazie all'Open Data e al Data Governance Act, le imprese possono accedere a dati pubblici o generati dai dispositivi IoT. L'accesso è condizionato alla protezione di diritti terzi e alla tutela della riservatezza, ma introduce un principio di apertura e monetizzazione dei dati.

Monetizzazione e data sharing

Il Data Act disciplina la possibilità di monetizzare i dati, imponendo condizioni FRAND per la condivisione a terzi. Si rafforza il concetto di altruismo dei dati, in ottica di interesse pubblico e innovazione sociale.

Cybersecurity integrata

La crescente esposizione al rischio cyber rende prioritaria una strategia integrata di sicurezza dei dati, non solo per la protezione ma anche per il mantenimento della fiducia degli stakeholder.

Interoperabilità e portabilità

Le nuove norme europee puntano a garantire la libera circolazione dei dati e a evitare fenomeni di lock-in, promuovendo l'utilizzo di standard comuni, anche tramite i data spaces e i data intermediaries.

La tabella sottostante sintetizza le principali novità normative.

Ambito

Normativa UE

Focus

Accesso ai dati

Data Governance Act

Accesso ai dati pubblici e protetti

Riuso dei dati IoT

Data Act

Diritti di accesso e condivisione dei dati IoT

Sicurezza dei dati

NIS2 Directive

Cybersecurity e gestione del rischio

Intelligenza Artificiale

AI Act

Regolazione dei sistemi IA in base al rischio

Identità Digitale

eIDAS 2

Identità digitale europea e KYC

Il Rapporto Assonime sottolinea che le imprese italiane, pur beneficiando di investimenti PNRR e di un mercato in crescita (+20% nel 2024), scontano ancora ritardi strutturali: limitata cultura digitale nei board, scarsa propensione al data sharing e basso utilizzo dei dati industriali (solo il 20% dei dati disponibili viene effettivamente sfruttato). Le stesse analisi rilevano che meno del 5% delle imprese quotate riesce a generare valore sostenibile attraverso il digitale e che meno del 15% dei membri dei consigli di amministrazione possiede competenze specifiche in materia. La valorizzazione dei dati richiede quindi un cambio di paradigma culturale e organizzativo. Dieci le azioni raccomandate da Assonime, tra cui la promozione di una governance data-driven, la nomina di consiglieri esperti di digitale, la gestione proattiva del rischio cyber, la partecipazione a spazi di dati e la sperimentazione di modelli di monetizzazione sostenibili. Si raccomanda inoltre di attivare programmi di formazione dedicati, integrare sistemi di cybersecurity by design e favorire l'adozione di pratiche di data sharing sicuro e trasparente. L'Europa, per sostenere la strategia digitale, ha varato investimenti rilevanti come l'iniziativa “InvestAI” per la costruzione di giga-stabilimenti dedicati all'intelligenza artificiale e la promozione dei data spaces settoriali in ambiti strategici quali sanità, energia, finanza, mobilità, industria, agricoltura e pubblica amministrazione. La creazione di spazi di dati controllati, interoperabili e sicuri mira a incentivare la collaborazione tra imprese e favorire l'innovazione.

Sul fronte normativo, si segnalano i principali atti adottati:

  1. Data Governance Act (Reg. UE 2022/868): disciplina l'accesso e il riuso dei dati pubblici e protetti, introducendo diritti e doveri per le imprese e le amministrazioni pubbliche;
  2. Data Act (Reg. UE 2023/2854): fissa le regole per l'accesso ai dati generati da dispositivi IoT e la loro condivisione, promuovendo trasparenza, competitività e sostenibilità;
  3. AI Act (Reg. UE 2024/1689): stabilisce un quadro di regole per l'intelligenza artificiale basato sulla valutazione del rischio;
  4. eIDAS 2 (Reg. UE 2024/1183): introduce un'identità digitale europea interoperabile e obbligatoria per gli operatori privati in determinati contesti;
  5. NIS2 Directive (Dir. UE 2022/2555): rafforza la resilienza informatica e la gestione del rischio cyber nelle imprese.

Questi strumenti, insieme, compongono la nuova architettura europea che punta alla creazione di un mercato dei dati equo, competitivo e sicuro.

Le Linee Guida Assonime n. 9/2025 offrono un quadro chiaro e articolato delle sfide e delle opportunità legate alla valorizzazione dei dati nelle strategie d'impresa. Le imprese italiane sono chiamate a cogliere questa sfida non solo per adeguarsi ai nuovi obblighi normativi, ma soprattutto per diventare protagoniste di un'economia dei dati fondata su trasparenza, innovazione e competitività. La transizione digitale richiede investimenti, competenze e una governance consapevole, elementi imprescindibili per garantire crescita sostenibile e sviluppo nel medio-lungo periodo. Le imprese e i professionisti — in particolare i commercialisti e i CFO — sono chiamati ad assumere un ruolo attivo nel governo dei dati e nella loro valorizzazione strategica. In primo luogo, diventa essenziale avviare una mappatura sistematica dei dati aziendali, distinguendo quelli a maggiore valore competitivo o economico e valutando la loro origine, siano essi generati internamente, provenienti dal mercato o acquisiti da terzi. Parallelamente, occorre analizzare attentamente sia i rischi sia le opportunità che derivano dalle politiche di condivisione dei dati, valutando in particolare le condizioni di accesso e i possibili modelli di monetizzazione, anche attraverso la partecipazione a data spaces o tramite l'intermediazione di soggetti specializzati. Un altro aspetto cruciale riguarda la necessità di aggiornare le policy aziendali di data governance, integrando le novità normative europee su cybersicurezza, gestione dei dati IoT e nuove forme di condivisione, siano esse volontarie o imposte dalla regolazione. Infine, risulta strategico investire nella formazione del top management e dei responsabili di funzione, promuovendo una cultura aziendale improntata alla valorizzazione del dato e alla gestione consapevole dei rischi legati alla trasformazione digitale. Solo attraverso un approccio integrato e consapevole le imprese potranno trasformare i dati in una leva concreta di competitività, migliorando le proprie capacità decisionali, la gestione dei rischi e la possibilità di accedere a nuove opportunità di mercato e di crescita sostenibile.

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