giovedì 17/07/2025 • 06:00
L'ordinanza n. 17850/2025 della Cassazione chiarisce i presupposti e i limiti dell'iscrizione a ruolo a seguito di controllo automatizzato, ribadendo la necessità di effettiva verifica probatoria del credito. Quali sono le criticità del sistema automatizzato di riscossione?
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Con ordinanza n. 17850/2025, la Corte di Cassazione ha cassato con rinvio una sentenza della CGT II Lazio, che aveva annullato l'iscrizione a ruolo di un ingente credito IVA, oltre sanzioni ed interessi, disposta a seguito di controllo automatizzato ex art. 36 bis DPR 600/73, perché esso era stato chiesto a rimborso nella dichiarazione per l'anno 2008 come eccedenza del precedente esercizio, per il quale invece la dichiarazione era stata omessa. L'ordinanza rileva che la sentenza impugnata aveva affermato che “il contribuente..., in sede contenziosa, può sempre opporsi alla maggiore pretesa tributaria”, senza tuttavia verificare l'effettiva esistenza e consistenza del credito in contestazione, in base alle prove che lo stesso contribuente avrebbe dovuto fornire.
La sentenza consente di svolgere un breve excursus sulle principali tematiche che interessano l'iscrizione a ruolo delle somme liquidate a seguito di controlli automatizzati. Si tratta di questioni che riflettono le trasformazioni intervenute nel sistema della riscossione, per le quali la cartella di pagamento ha smarrito l'usuale natura di mera intimazione ad adempiere (perché sostituita da atti accertativi auto-esecutivi) ed ha acquisito la sempre più incisiva funzione di atto terminale della procedura di controllo gener...
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Francesco Villante
- Avvocato tributarista, esperto in accertamento e contenziosoRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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