martedì 15/07/2025 • 13:54
L'Agenzia delle Entrate ha risposto a un quesito sull'applicazione dell'aliquota IVA alle riparazioni delle protesi acustiche destinate a persone con disabilità uditiva. Tali interventi restano soggetti all'aliquota ordinaria del 22% (Risp. a Consulenza giuridica AE 15 luglio 2025 n. 8).
redazione Memento
L'Agenzia delle Entrate, con la Risp. a Consulenza giuridica AE 15 luglio 2025 n. 8, affronta il tema dell'aliquota IVA applicabile alle riparazioni delle protesi acustiche destinate a soggetti affetti da disabilità uditiva. La questione nasce dalla richiesta di un'Associazione, che ha chiesto se, alla luce delle norme vigenti, sia corretto applicare l'aliquota IVA agevolata del 4% anche alle operazioni di riparazione, come già previsto per la fornitura delle protesi.
L'Associazione ha richiamato il punto 30 della Tabella A, parte II, allegata al DPR 633/72, dove si prevede l'aliquota ridotta del 4% per “protesi e ausili per disabili”, senza escludere esplicitamente gli interventi di riparazione. Inoltre, l'applicazione dell'aliquota ridotta favorirebbe un minore impatto economico per i soggetti disabili, in linea con i principi di tutela sanciti dalla L. 104/92 e dal Codice del Terzo Settore.
Secondo l'Agenzia, le disposizioni citate fanno riferimento esclusivamente alla cessione di protesi e ausili e non alle prestazioni di riparazione.
La circolare 87/1987 aveva già chiarito che la riparazione delle protesi acustiche rappresenta una prestazione di servizio, soggetta all'aliquota IVA ordinaria del 22%. Non esiste, infatti, alcuna voce nella Tabella A che consenta di includere le riparazioni tra le operazioni agevolate.
L'Agenzia delle Entrate richiama anche la risoluzione 306/E del 2002 sulle spese di riparazione dei veicoli per disabili, dove è stato specificato che l'aliquota ridotta si applica solo alle prestazioni di adattamento e non a quelle di manutenzione o riparazione.
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