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  • Festival del lavoro 2025
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venerdì 30/05/2025 • 06:00

Lavoro FESTIVAL DEL LAVORO 2025

Welfare aziendale: crescente interesse tra conferme e novità

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato l'attenzione del legislatore al welfare aziendale, stabilizzando per ulteriori 3 anni le misure relative ai fringe benefits e introducendo una norma destinata ai neoassunti a tempo indeterminato: della sempre maggiore propensione delle aziende a introdurre misure a favore dei lavoratori si discute al Festival del Lavoro 2025.

di Luca Caratti - Consulente del lavoro

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  • Tempo di lettura 3 min.
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Le misure di welfare aziendale, unite ai premi di risultato collettivi e individuali, costituiscono certamente una leva strategica per le imprese che sono intenzionate a fidelizzare e incentivare i propri dipendenti e a migliorare il clima aziendale nonchè la stessa produttività. Non si tratta solamente di meri riconoscimenti economici ma vengono offerti ai lavoratori diversi benefici che spaziano dalla salute, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al sostegno della genitorialità.

Analisi dei bisogni

La realizzazione di un sistema condiviso e collaborativo che parte dall'analisi dei bisogni delle persone e dalle lacune assistenziali esistenti nel territorio su cui insiste l'azienda. La capacità e semplicità comunicativa della modalità di gestione e di erogazione del sistema di welfare, la partecipazione dei dipendenti nei processi decisionali e nell'aggiornamento delle proposte dei benefits, la personalizzazione dei servizi offerti, sono solo alcuni degli indicatori dell'efficacia degli interventi. Interventi che potranno portare ad una netta crescita della qualità del capitale umano in termini di motivazione, impegno, creatività, efficienza e talento. Il welfare quindi non può essere inteso solo come un costo ma, per quanto si è detto poc'anzi, un vero e proprio volano che induce risultati positivi.

La conferma dei fringe benefits

Tra gli interventi più apprezzati dai lavoratori vi è sicuramente è la possibilità di ricevere, in deroga a quanto previsto dall'art. 51 c. 3 TUIR, fringe benefits che non concorreranno a formare il reddito da lavoro  dipendente fino a 2.000 euro  per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti. Tale misura, confermata per il triennio 2025- 2027 dalla legge di bilancio 2025, rappresenta una sicura forma di sostegno per i lavoratori dipendenti in un periodo storico caratterizzato da tensioni sui prezzi dei beni energetici e accelerazione di quelli alimentari; in più,  si ritiene che possa essere erogata anche ad personam a differenza di altri benefici individuabili nell'art. 51 c. 2 TUIR, erogabili esclusivamente alla generalità o a categorie di dipendenti.

Nuovo contributo affitto e manutenzione per assunti a tempo indeterminato

Accanto a tali esperienze consolidate la legge di bilancio prevede un'interessante novità destinata agli assunti a tempo indeterminato nel periodo 1 gennaio 2025 - 31 dicembre 2025. A questi lavoratori è consentita la possibilità di ricevere, da parte dei datori di lavoro, un contributo esente da imposizione fiscale per sostenere alcune specifiche spese.

Nei fatti, ai datori di lavoro è data la possibilità di erogare o rimborsare somme per il pagamento dei canoni di locazione o delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai medesimi dipendenti neoassunti nel periodo sopra indicato; ed esse, per i primi 2 anni dalla data di assunzione, non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite di 5.000 euro annui. Il limite predetto rappresenta una franchigia: quindi il rimborso operato dal datore di lavoro, qualora sia superiore alla somma annuale, concorre, per la parte eccedente il limite, alla determinazione del reddito di lavoro dipendente. La recente prassi dell'Agenzia delle Entrate ricorda che le suddette somme rilevano ai fini contributivi, si computano nell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del nucleo famigliare, nonchè ai fini dell'accesso alle prestazioni di previdenza e assistenza sociale.

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I requisiti per accedere al nuovo contributo affitto e manutenzione

Per poter beneficiare dell'intervento agevolativo i lavoratori debbono:

  • essere assunti a tempo indeterminato nel 2025;
  • non essere titolari di reddito di lavoro dipendente superiore a 35.000 euro nell'anno 2024 e debbono;
  • aver trasferito la propria residenza nel comune della sede di lavoro, purché questo sia situato a più di 100 chilometri di distanza da quello di precedente di residenza.

In sostanza, il lavoratore deve essere titolare di un contratto di locazione di qualunque tipo, purché riferito all'unità immobiliare ubicata nel comune di lavoro.

Le precisazioni dell'Agenzia delle Entrate Con particolare riguardo alla locuzione «canoni di locazione» i tecnici dell'Agenzia delle Entrate (si veda la circolare n. 4/E del 16 maggio 2025) ritengono che debba farsi riferimento al canone risultante dal contratto di locazione regolarmente registrato e pagato nell'anno. Con riferimento alle «spese di manutenzione», si è dell'avviso che siano oggetto della disciplina in commento quelle sostenute in relazione all'immobile relativo al predetto contratto.

Si ricorda che per poter beneficiare della misura agevolativa in esame è necessario che le copie del contratto di locazione e degli altri documenti utili ad attestare le spese siano rese disponibili al datore di lavoro e conservate per un eventuale controllo da parte degli organi a ciò deputati.

Resta fermo che l'eventuale contributo erogato dal datore di lavoro nei termini sopra descritti non è cumulabile con altre agevolazioni previste per le medesime spese, quali, ad esempio, la detrazione prevista per i canoni di locazione di unità immobiliari in quanto le suddette spese, oggetto di rimborso, non possono essere considerate effettivamente sostenute. Con specifico riferimento alle detrazioni riservate ai titolari di contratti di locazione per immobili adibiti a abitazione principale, che sono determinate  forfetariamente, si precisa che le stesse spettano, sussistendo gli ulteriori requisiti previsti dalla norma, se l'importo del canone di locazione pagato dal lavoratore eccede l'importo rimborsato dal datore di lavoro, rimanendo, di conseguenza, una parte dello stesso a carico del lavoratore. Per le medesime ragioni, sopra descritte, le «spese di manutenzione» rimborsate non possono essere computate tra le spese per le quali sono previste la detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici o interventi ammessi al c.d. ecobonus.

La circolare n. 4/E/2025 offre poi un chiarimento che dovrebbe dirimere le difficoltà operative nella misurazione della distanza tra i comuni. Nello specifico viene precisato che, al fine di verificare il rispetto del requisito concernente la distanza di più di cento chilometri fra il Comune di residenza e quello di lavoro, occorra tenere conto della distanza chilometrica più breve tra i due Comuni, calcolata in riferimento a una qualsiasi delle vie di comunicazione esistenti, ad esempio ferroviaria o stradale. Il requisito è rispettato se almeno uno dei suddetti collegamenti risulti superiore a 100 chilometri.

Conclusioni

Visto il crescente interesse per il welfare aziendale non rimane che auspicare che il legislatore continui, anche per i prossimi anni, ad attuare il precetto contenuto nell'ultimo comma dell'art. 41 della Costituzione: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata ai fini sociali”. Compito dello Stato diventa pertanto quello di svolgere il decisivo ruolo di proporre iniziative, anche legislative, finalizzate a consentire ai datori di lavoro di porre in essere una serie di misure volte a migliorare la qualità di vita dei lavoratori traendo origine, tali interventi, proprio dal dettato costituzionale.

Lefebvre Giuffrè è presente anche quest'anno al Festival del Lavoro 2025, in programma a Genova dal 29 al 31 maggio 2025 presso i Magazzini del Cotone - Porto Antico.

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