giovedì 15/05/2025 • 06:00
Nell'ambito della riforma fiscale, la bozza di Decreto Correttivo, approvata in via preliminare dal CdM il 13 marzo 2025, ha ricevuto il parere favorevole dal Parlamento che ha avanzato numerose proposte su ambiti eterogenei: dichiarazioni, concordato biennale (CPB), contenzioso, sistema sanzionatorio, dogane, IVA e imposte indirette.
Adempimenti e certezza normativa: una nuova calendarizzazione fiscale
Il Decreto Correttivo, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2025, è stato sottoposto alle Commissioni Parlamentari per le prime osservazioni dopo l'approvazione del Governo.
Una delle proposte più condivisibili riguarda la fissazione, per legge, del termine del 31 gennaio per l'invio annuale dei dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria. Attualmente, questo termine è stabilito tramite decreto ministeriale, generando ogni anno incertezza tra professionisti, CAF e operatori sanitari. Stabilizzarne la scadenza mira a rafforzare la certezza giuridica e a facilitare la tempestiva predisposizione della dichiarazione precompilata da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Concordato preventivo biennale (CPB)
Numerose osservazioni mirano a rendere il Concordato preventivo biennale (CPB) uno strumento più coerente con la realtà operativa e meno esposto a ambiguità interpretative. In particolare, tra le altre, si segnalano:
Giudicato penale e processo tributario
L'introduzione del nuovo art. 120-bis D.Lgs. 141/2024 rappresenterebbe una novità di rilievo: la sentenza penale irrevocabile di assoluzione per insussistenza del fatto o erronea imputazione acquisisce efficacia di giudicato nel processo tributario, impedendo accertamenti su fatti già definiti. Questa disposizione, ove approvata, rafforzerebbe la coerenza tra giustizia penale e tributaria, evitando duplicazioni e contraddizioni. Tuttavia, è prevista l'esclusione delle sentenze di assoluzione “con formula dubitativa”, per le quali il contribuente continuerà a essere esposto al giudizio tributario.
Imposte indirette e responsabilità soggettive
Il parere propone un coordinamento tra la nuova disciplina sanzionatoria e il quadro delle imposte indirette (registro, successioni, donazioni, bollo). Rilevante anche la proposta di escludere i curatori dell'eredità giacente dalla soggettività passiva delle imposte, almeno fino all'accettazione dell'eredità. Si tratta di interventi di manutenzione normativa essenziale per evitare contenziosi inutili e per alleggerire posizioni soggettive meramente gestionali, che non esercitano poteri dispositivi sul patrimonio.
Sanzioni doganali
La Commissione parlamentare propone una revisione significativa del sistema sanzionatorio in materia doganale e di accise. In particolare:
Queste modifiche si inseriscono nel solco dei principi europei di proporzionalità e di equa sanzione, ma richiederanno un attento monitoraggio applicativo da parte dell'amministrazione doganale.
IVA e forfettari: alleggerimento degli oneri amministrativi
Due proposte importanti si concentrano sui soggetti in regime forfettario, ovvero:
Entrambe le misure introducono una flessibilità amministrativa in linea con la struttura semplificata del regime forfettario, valorizzando il principio di proporzionalità rispetto alla dimensione economica del contribuente.
Cessioni intracomunitarie e prova documentale
Particolarmente importante è l'invito a rivedere la norma che impone al contribuente di dimostrare entro 90 giorni il trasferimento delle merci verso altro Stato UE per fruire della non imponibilità IVA. La sanzione del 50% dell'imposta è ritenuta sproporzionata anche in presenza di movimentazione effettiva, ma documentazione tardiva.
La revisione richiesta dalla Commissione parlamentare appare fondata, alla luce della giurisprudenza UE che tutela la neutralità dell'IVA anche in caso di errori meramente formali o procedurali.
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Luciano Sorgato
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