lunedì 12/05/2025 • 06:00
La Commissione UE ha pubblicato un elenco provvisorio dei prodotti statunitensi che saranno oggetto delle contromisure UE. La lista include beni industriali e agricoli e prodotti simbolo come le Harley Davidson. Se i negoziati con gli USA dovessero fallire, le contromisure, in consultazione pubblica fino al 10 giugno, entreranno in vigore a luglio.
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Pubblicato l’elenco di prodotti USA su cui si applicheranno le contromisure UE
Dopo aver deciso di rinviare di 90 giorni l’entrata in vigore delle contromisure commerciali, originariamente previste per il 15 aprile 2025, la Commissione europea ha pubblicato, con il comunicato dell’8 maggio 2025, una lista di misure di ritorsione già annunciata da tempo. L’elenco rientra nei negoziati in corso con Washington per l’eliminazione sia delle tariffe già applicate sia di quelle previste, ed è attualmente sottoposto a consultazione pubblica fino al 10 giugno.
La Commissione europea ha dichiarato che le contromisure si applicheranno “se i negoziati in corso tra l’UE e gli Stati Uniti non porteranno a un risultato reciprocamente vantaggioso e all’eliminazione dei dazi statunitensi”.
L’elenco, che comprende oltre 4.000 prodotti identificati tramite codice doganale HS a 8 cifre per un valore di 6,4 miliardi di euro, mira a persuadere Washington ad abbandonare la sua tariffa reciproca del 20%, al momento rinviata a luglio (ma applicata al 10% dal 5 aprile), e i suoi dazi del 25% su acciaio, alluminio, automobili e componenti auto, introdotti tra marzo e maggio, attualmente in vigore.
Per la prima volta, l’Unione europea intende introdurre restrizioni all’esportazione destinate agli Stati Uniti di rifiuti ferrosi e rottami di alluminio, nonché di prodotti chimici utilizzati nella trasformazione alimentare, per un valore complessivo di circa 4,4 miliardi di euro.
La Commissione ha, inoltre, dichiarato che l’elenco include beni industriali e agricoli per un valore totale di 95 miliardi di euro. L’Esecutivo europeo avvierà un confronto con gli Stati membri e le parti interessate, anche in merito ai prodotti potenzialmente soggetti a restrizioni all'importazione.
Risposta UE: nessuna tariffa definitiva prima dei negoziati con gli Stati Uniti
Secondo le stime della Commissione europea, i dazi statunitensi introdotti dall’amministrazione Trump a gennaio colpiscono circa il 97% dell’export dell’Unione europea. Si tratta di 379 miliardi di euro di esportazioni, di cui 286 miliardi di euro soggetti a dazi reciproci e 66 miliardi di euro legati ad automobili e componenti di automobili dell’UE.
Gli alti funzionari della Commissione hanno precisato che l’Esecutivo dell’UE vuole rimanere proporzionato e prudente, definendo le contromisure come interventi di riequilibrio, piuttosto che di ritorsione.
La lista comprende, principalmente: prodotti industriali quali automobili e relativi pezzi di ricambio, apparecchiature elettriche, computer, motori, elettrodomestici, macchinari, aeromobili e batterie. Rientrano, inoltre, alimenti trasformati, bevande alcoliche e prodotti agricoli vari, tra cui frutta, verdura, pesce e derivati. Infine, tra i beni inclusi non mancano prodotti simbolo, come le motociclette Harley Davidson.
Le restrizioni all’esportazione di rifiuti metallici imposte dall’UE sono pensate, soprattutto, per sostenere l’industria metallurgica interna degli Stati membri, facilitando l’accesso a materie prime a basso costo, piuttosto che mirate a rispondere ai dazi statunitensi. Al contrario, le limitazioni previste per aromatizzanti ed enzimi puntano esplicitamente a colpire il settore agroindustriale degli Stati Uniti.
La Commissione, tuttavia, non ha ancora presentato le tariffe esatte, né la natura delle specifiche restrizioni all’esportazione prima della conclusione della consultazione, presumibilmente in base all’esito dei negoziati con gli Stati Uniti, che dovrebbero concludersi a luglio 2025.
L'obiettivo dell'Unione è arrivare un accordo “zero a zero”, negoziando un pacchetto che elimini reciprocamente i dazi sui prodotti industriali e le barriere non tariffarie, con l'aggiunta di maggiori acquisti di soia e gas naturale liquefatto dagli USA.
Misure europee attese a luglio
L’Unione europea si prepara a introdurre nuove contromisure contro i dazi statunitensi, pronte a entrare in vigore già a luglio, salvo decisioni contrarie. Tali misure si aggiungono a quelle già adottate e poi rinviate sui dazi USA su acciaio e alluminio, ripristinati nel febbraio 2025 dopo la sospensione del 2022.
Nel frattempo, è in corso una consultazione pubblica di quattro settimane, aperta fino al 10 giugno 2025, alla quale possono partecipare tutte le parti interessate, sia dell’UE che di Paesi terzi, potenzialmente coinvolte dalle contromisure europee. La consultazione, condotta secondo il regolamento di applicazione dell’UE, si basa sulla valutazione dell’Unione secondo cui i dazi statunitensi costituiscono misure di salvaguardia. Tuttavia, la Commissione ha sottolineato che, pur essendo un passo necessario, questo non implica automaticamente l’adozione di contromisure.
La Commissione, infatti, finalizzerà la proposta solo dopo la chiusura della consultazione, con l’obiettivo di presentarla al Consiglio per il voto all’inizio di luglio. L’Esecutivo europeo punta ad avere un atto giuridico pronto nel caso in cui i negoziati con Washington non conducano a un "risultato soddisfacente".
L’Unione europea valuta l’azione al WTO contro Washington
Bruxelles si sta preparando ad avviare un caso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) contro le tariffe statunitensi, che la Commissione considera una violazione evidente delle regole fondamentali dell’Organizzazione. L’obiettivo, sottolinea l’Esecutivo europeo, è “riaffermare che le regole concordate a livello internazionale sono importanti e non possono essere ignorate unilateralmente da nessun membro dell’OMC, compresi gli Stati Uniti”.
Sebbene non sia stata indicata una data precisa, la Commissione ha chiarito che il caso non sarà presentato oggi. Nel frattempo, Bruxelles continua a monitorare gli effetti dei dazi, in particolare il possibile dirottamento degli scambi commerciali, e prevede di pubblicare i risultati di un’indagine preliminare entro la fine del mese.
Parallelamente, l’UE punta a rafforzare il dialogo con altri partner commerciali, per individuare nuovi mercati di esportazione, diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre le barriere interne al mercato unico.
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Sara Armella
- Avvocato, Studio legale Armella & AssociatiRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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