martedì 06/05/2025 • 06:00
Con la Direttiva per i controlli fiscali 2025, in tema di attività detenute all’estero e non dichiarate, l’Agenzia delle Entrate introduce un piano d’azione articolato e incisivo per rafforzare il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale su scala internazionale.
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Controlli fiscali sulle attività estere
La Direttiva per i controlli fiscali 2025 rappresenta un cambio di paradigma rispetto alle precedenti impostazioni ispettive, superando la mera verifica formale della compilazione del quadro RW per adottare una strategia di controllo fondata su criteri di sostanza economica e patrimoniale. L’obiettivo primario è la congruità tra i redditi dichiarati in Italia e i patrimoni, i redditi e le attività detenute all’estero, intercettando in modo sistematico anomalie e incoerenze.
Un’attenzione particolare è rivolta alla corretta dichiarazione e imposizione dei trasferimenti patrimoniali a titolo gratuito, quali successioni e donazioni. La Direttiva invita gli uffici a verificare non solo la regolarità dichiarativa, ma anche la corretta applicazione dell’imposizione fiscale prevista per queste operazioni, al fine di prevenire l’elusione dell’imposta sulle successioni e donazioni, specialmente in presenza di beni e disponibilità oltreconfine.
L’Agenzia delle Entrate potenzia inoltre la capacità di profilazione del rischio grazie all’integrazione di una pluralità di fonti informative, tra cui lo scambio automatico di informazioni previsto dalle direttive DAC1, DAC2 e DAC6, il Common Reporting Standard (CRS), e l’Archivio dei rapporti finanziari. Tali strumenti consentono di affinare la selezione dei soggetti potenzialmente evasori, indirizzando l’attività ispettiva su profili a elevato rischio fiscale, in particolare in presenza di:
La Direttiva annuncia l’invio agli uffici territoriali di liste di contribuenti “a rischio” riferite agli anni d’imposta 2019, 2020 e 2021, generate grazie alle informazioni acquisite nell’ambito della cooperazione internazionale. Le posizioni sono classificate in due categorie principali:
Uno degli assi portanti dell’azione di contrasto riguarda la lotta alle cosiddette residenze fittizie, fenomeno con cui contribuenti formalizzano trasferimenti di residenza all’estero mantenendo tuttavia legami economici e personali prevalenti in Italia. La Direttiva classifica questo ambito come obiettivo strategico e richiede un’analisi sostanziale del comportamento del contribuente, tenendo conto di parametri quali la sede principale degli affari, il centro degli interessi vitali e l’effettiva permanenza all’estero.
Infine, l’attuazione della Direttiva UE 2018/822 (DAC6) completa il quadro, con particolare enfasi sui meccanismi transfrontalieri potenzialmente elusivi che si concretano nell’uso di giurisdizioni non cooperative, catene di titolarità legale ed effettiva non trasparenti e strutture interposte prive di reale attività. Gli uffici che riscontrano tali configurazioni sono chiamati a segnalarle tempestivamente al Settore Contrasto illeciti fiscali internazionali per la pianificazione di ispezioni centralizzate o azioni coordinate.
Con questa nuova strategia, l’Amministrazione finanziaria si dota di strumenti sempre più sofisticati e di un impianto normativo e operativo capace di affrontare in modo incisivo le sfide della fiscalità internazionale, valorizzando la trasparenza, la cooperazione tra Stati e la capacità predittiva del rischio tributario.
L'Agenzia valuterà se i patrimoni esteri trovino giustificazione nei redditi dichiarati, estendendo i controlli anche agli anni ancora accertabili. In evidenza anche il monitoraggio su successioni e donazioni estere, per prevenire trasferimenti patrimoniali non dichiarati o tassati.
La Direttiva 2025 rappresenta una svolta strategica nelle politiche di controllo fiscale dell’Agenzia delle Entrate, ponendo le basi per un sistema di verifica più capillare, integrato e mirato. Le novità introdotte rispondono all’esigenza di un’efficace lotta all’evasione e all’elusione in ambito internazionale, ma soprattutto evidenziano una maggiore attenzione al comportamento sostanziale dei contribuenti, con una netta intensificazione dell’azione nei confronti delle persone fisiche.
La crescente interconnessione tra banche dati, scambi informativi automatici e strumenti normativi europei consente oggi all’Amministrazione finanziaria di avere una visione sempre più completa e profonda della posizione fiscale dei contribuenti, anche su scala transnazionale. In questo scenario, ogni forma di detenzione di beni o disponibilità all’estero deve essere pienamente giustificata, documentata e coerente con il reddito complessivamente dichiarato in Italia.
Il contribuente che intenda mantenere investimenti, conti o immobili all’estero non può più fare affidamento su margini di opacità. Anche in assenza di errori formali nella dichiarazione, l’Agenzia può avviare accertamenti fondati su incongruenze sostanziali, tracciando connessioni tra disponibilità patrimoniali, flussi di capitale e capacità contributiva. È un cambiamento culturale oltre che operativo: l’onere della prova si sposta sempre più verso il cittadino, che deve dimostrare la legittimità e l’origine dei propri beni, specialmente se allocati fuori dal territorio nazionale.
Osservazioni
La centralità assunta dalle residenze fittizie e dai meccanismi elusivi rafforza ulteriormente l’approccio sostanziale della Direttiva. Non conta dove si dichiara la residenza, ma dove si concentra la vita economica e personale. Non conta a chi è intestato un asset, ma chi ne trae beneficio effettivo. Questo impone un cambiamento nell’approccio alla fiscalità internazionale da parte dei contribuenti e dei loro consulenti.
La Direttiva 2025 inaugura una stagione di controlli più incisivi, intelligenti e mirati, dove le persone fisiche con rapporti economici con l’estero devono attendersi un livello di attenzione senza precedenti. La prevenzione, la trasparenza e l’adeguata pianificazione fiscale diventano le uniche vie percorribili per evitare rischi accertativi, contenziosi onerosi e sanzioni rilevanti. È tempo che ogni contribuente con interessi oltreconfine assuma piena consapevolezza del nuovo scenario.
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Andrea Amantea
- Giornalista pubblicista - Dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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