lunedì 10/03/2025 • 06:00
Assirevi nel documento di ricerca n. 262 esamina l'impatto della normativa sulla sostenibilità, evidenziando l'obbligo di attestazione da parte dei revisori, i criteri di conformità agli ESRS, le implicazioni per la governance aziendale e gli aspetti chiave della relazione del revisore.
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L'entrata in vigore del D.Lgs. 125/2024 segna un punto di svolta per la rendicontazione di sostenibilità delle imprese, recependo la Direttiva 2022/2464/UE (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) e delineando un quadro normativo sempre più stringente e dettagliato. La nuova disciplina introduce obblighi di attestazione, procedure di revisione e criteri di rendicontazione che impattano in modo significativo sulla governance aziendale, sui processi di controllo interno e sulla trasparenza nei confronti degli stakeholder.
Il quadro normativo di riferimento
Il D.Lgs. 125/2024 disciplina la rendicontazione di sostenibilità, imponendo alle imprese obblighi di disclosure che devono essere verificati da un revisore attraverso un esame limitato (limited assurance engagement). La rendicontazione deve conformarsi agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), adottati dalla Commissione Europea, e rispettare il principio di doppia materialità, ovvero la rilevanza degli impatti ambientali e sociali sia per l'impresa stessa sia per gli stakeholder esterni.
L'art. 8 Regolamento UE 2020/852 (Regolamento Tassonomia) integra tale disciplina, stabilendo i criteri per la marcatura digitale delle informazioni di sostenibilità e richiedendo la coerenza tra i dati finanziari e quelli non finanziari. Inoltre, il principio di attestazione della rendicontazione di sostenibilità (Standard on Sustainability Assurance Engagement - SSAE) adottato in Italia prevede che il revisore utilizzi il principio ISAE 3000 (Revised), al fine di garantire un livello di sicurezza limitato sulla conformità della rendicontazione ai criteri normativi.
Aspetti chiave della relazione del revisore
La relazione del soggetto incaricato dell'esame limitato della rendicontazione di sostenibilità deve includere:
L'obbligo di revisione e attestazione della rendicontazione di sostenibilità mira a rafforzare la fiducia degli investitori e degli stakeholder, riducendo il rischio di greenwashing e garantendo la trasparenza delle informazioni divulgate dalle imprese. L'adozione del nuovo quadro normativo impone alle imprese di rafforzare i propri sistemi di reporting e controllo interno. Ciò comporta:
La rendicontazione di sostenibilità non deve essere vista come un mero adempimento normativo, ma come un'opportunità strategica per le imprese. L'integrazione della sostenibilità nella gestione aziendale permette di migliorare la competitività, accedere a nuove opportunità di finanziamento e rispondere alle crescenti aspettative degli investitori e della società civile. La sfida per le imprese non è solo conformarsi alle nuove normative, ma adottare una visione di lungo periodo che metta la sostenibilità al centro delle strategie aziendali. Solo così la rendicontazione non sarà un mero esercizio formale, ma un reale strumento di crescita e innovazione.
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