Intelligenza artificiale: il manifesto dei professionisti

In occasione della settimana dedicata alle discipline STEM, le associazioni di professionisti aderenti a Confcommercio Professioni hanno presentato il 6 febbraio 2025 un Manifesto sull'IA.

Il focus del manifesto non è l’IA (generativa) in senso generale, ma quelle applicazioni che cambiano in modo significativo il modus operandi del professionista. La chiave di lettura è la comprensione della differenza fra applicazioni digitali migliorative e trasformative, non tanto la separazione fra digitale e I.A. Le prime vengono usate con facilità, spesso in modo inconsapevole e senza particolari effetti collaterali; le seconde, invece, comportano cambiamenti radicali delle conoscenze, abilità, competenze, comportamenti che possono essere positivi ma anche negativi. Per fare prevalere gli effetti positivi occorrono consapevolezza, cambiamento di mentalità, strategie di apprendimento e azioni di indirizzo di sistema, che si sviluppino anche attraverso un approccio etico capace di garantire responsabilità e sostenibilità nelle scelte. 

Il manifesto è diviso in obiettivi, principi e raccomandazioni.

Obiettivi

1. Occorre affermare il ruolo che hanno le professioni (in qualsiasi forma organizzata e in tutti i contesti in cui esse operano) nei confronti dei diversi soggetti pubblici e privati (stakeholders) attivi sul mercato e influenti nel processo di regolazione;
2. I professionisti devono rafforzare la comprensione del potenziale trasformativo dell’I.A., così da tutelare la propria integrità professionale e orientare i servizi verso standard di qualità riducendone i possibili rischi;
3. Va favorita, per le professioni, una maggiore trasparenza relativa all’uso dei sistemi di I.A. (piattaforme generative ma non solo) in un mercato in crescita esponenziale
4. Una posizione esplicita, chiara e formalizzata relativa all’uso dell’I.A. è una condizione necessaria per consolidare ed estendere in modo naturale la base associativa;
5. La rapidissima diffusione dell’I.A., che è una componente del più generale processo di digitalizzazione, insieme a grandi opportunità, comporta il forte rischio di disorientamento dei professionisti che deve essere affrontato consapevolmente, facendo riferimento ad alcuni principi guida.

Principi

1. L’innovazione non può essere né fermata né ignorata, ma va orientata (e solo in parte regolata) e soprattutto deve essere tradotta in modo efficace in consapevolezza e rafforzamento individuale, non solo dell’offerta dei professionisti, ma anche della domanda dei clienti;
2. Il professionista deve dedicare progressivamente più tempo a padroneggiare il digitale nelle sue varie forme (smart work, dati, I.A.) per rafforzarsi e guidare la dimensione trasformativa della sua professione e contrastare le crescenti dimensioni problematiche;
3. Il pensiero critico sul digitale (conoscenza delle sue potenzialità ma anche dei suoi lati oscuri) deve diventare parte integrante della formazione per comprendere e valorizzare le opportunità offerte dal digitale.

Raccomandazioni

1. Formazione continua: coltivare con continuità un insieme di conoscenze che includa aspetti tecnici, giuridici ed etici, per mantenere alta la competitività e garantire un approccio multidisciplinare;
2. Collaborazione tra discipline: favorire il dialogo fra professionisti di settori diversi, per interpretare in maniera integrata le sfide poste dall’innovazione;
3. Adattamento strategico: integrare l’I.A. nei processi decisionali a tutti i livelli in modo equilibrato, lasciando spazio all’autonomia di giudizio dei decisori.

Fonte: Manifesto CONFCOMMERCIO 6 febbraio 2025